Seregno

Il Consiglio di Stato boccia la fusione Aeb-A2A

Respinto il ricorso promosso da Comune, Aeb e A2A contro le aziende private che contestavano l'assenza di una procedura a evidenza pubblica nella scelta del socio privato.

Il Consiglio di Stato boccia la fusione Aeb-A2A
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Confermata la sentenza del Tar, bocciata la fusione industriale fra Aeb-A2A: il Consiglio di Stato dà torto al Comune di Seregno sull'accordo industriale fra l'Azienda e A2A. In mattinata è stata pubblicata la sentenza che ha respinto il ricorso proposto dal Comune, Aeb e A2A contro le due aziende termotecniche che lamentavano l'assenza di una procedura a evidenza pubblica nella scelta del socio privato. Lo scorso 1 luglio si era tenuta l'udienza di merito.

Aeb-A2A, il Consiglio di Stato dà torto al Comune

Il Consiglio di Stato dà torto al Comune di Seregno sulla procedura di selezione del socio privato nell'aggregazione industriale fra Aeb e A2A nel settore delle multiutility. Nella mattinata odierna, 1 settembre, la quinta sezione del Consiglio di Stato ha pubblicato la sentenza che respinge il ricorso di Comune, Aeb e A2A contro due aziende private nel settore termotecnico sulla procedura di aggregazione industriale. Sulla partnership il Tar aveva accolto i ricorsi presentati dai privati e dal consigliere comunale di minoranza, Tiziano Mariani, capogruppo di Noi per Seregno.

Per il Consiglio di Stato "appelli infondati"

Per il Consiglio di Stato sono infondati e vanno respinti gli appelli promossi da Comune, Aeb e A2A per riformare la sentenza del Tar del 15 febbraio scorso, con la quale il Tribunale amministrativo aveva dato ragione alle istanze delle aziende private e di conseguenza aveva annullato la delibera del Consiglio comunale in data 20 aprile 2020 con l'approvazione dell'accordo industriale fra A2A e Aeb.

Le motivazioni della sentenza

Secondo i magistrati "nel rispetto dei principi di concorrenza e di par condicio, la scelta del partner industriale, in grado di esercitare un controllo di fatto sul gestore del servizio, avrebbe dovuto avvenire in forma competitiva" e "l'assunto della pretesa infungibilità dell'operazione" come eccezione alla regola dell'evidenza pubblica "avrebbe dovuto essere valutata con particolare rigore a all'esito di una puntuale indagine di mercato, idonea a dimostrare che l'unica possibilità di sviluppo e di incremento di competitività per Aeb fosse appunto l'integrazione con A2A per le sue peculiari caratteristiche".

Serve una procedura per scegliere il partner privato

In definitiva il Consiglio di Stato rileva che "una diluizione della partecipazione pubblica totalitaria in favore di una partnership istituzionale con un soggetto privato" deve avvenire attraverso "una strumentale procedura selettiva tra i potenziali operatori economici dei settori interessati",  e le aziende private ricorrenti al Tar sono quindi interessate "a sollecitare il rispetto delle regole concorrenziali". Una sentenza di portata estremamente rilevante nel settore, destinata a sollevare un acceso dibattito politico, non solo su scala locale. Sulla vicenda è aperta anche un'inchiesta della Procura di Monza.

 

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