Desio

Post choc diretto alle consigliere del Centrosinistra, le pubbliche scuse chiudono il procedimento

Le consigliere: «Ci auguriamo che questa vicenda possa servire da esempio a chi non mostra rispetto dei valori costituzionali»

Post choc diretto alle consigliere del Centrosinistra, le pubbliche scuse chiudono il procedimento
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Si è concluso il procedimento penale a carico di Fiorella Carpignaghi. Il fatto si riferisce al 2018, quando l’allora candidata e militante di Forza Nuova, aveva postato sul suo profilo social un post diffamatorio.

Post choc diretto alle consigliere del Centrosinistra, le pubbliche scuse chiudono il procedimento

Le querelanti - le consigliere desiane Jenny Arienti, Sara Perego, Mariangela Ravasi, Marialuisa Ricchiuti, Marta Sicurello e Nunzia Smiraglia - hanno ricevuto le scuse pubbliche e hanno accettato di conciliare.

La vicenda

«Spero vivamente che alcune consigliere subiscano violenza e stupro da parte di qualche bel nigeriano… ma forse è proprio ciò che cercano».
Questa era stata la reazione sul proprio profilo Facebook di Fiorella Carpignaghi, all’epoca candidata e militante di Forza Nuova, dopo l’approvazione il 16 marzo 2018 da parte del Consiglio comunale di Desio di una mozione antifascista, che invitava a non concedere spazi cittadini, patrocini e contributi a chi non rispetta i valori della Costituzione Italiana.

Il post di Fiorella Carpignaghi

Come spiegano le consigliere del Centrosinistra, «nella presentazione della mozione si faceva riferimento, in particolare, all’emergere di attività di propaganda politica da parte di organizzazioni di estrema destra che incitavano all’odio razziale e che si richiamavano apertamente al fascismo e al nazismo». Durante quel Consiglio, ricordano, «si presentarono esponenti di Forza Nuova, tra i quali Fiorella Carpignaghi, che, con atteggiamenti minacciosi cercarono di disturbare i lavori dell’aula». Le consigliere di maggioranza, a cui si riferiva con il post, la denunciarono per diffamazione aggravata. Il 10 settembre si è concluso il procedimento delle consigliere contro Carpignaghi, che, davanti al giudice ha manifestato, attraverso la scrittura di una lettera allegata al verbale di conciliazione tra le parti, il proprio rincrescimento e le proprie scuse per le offese arrecate, riconoscendo anche una parte dei costi derivanti dall’azione legale.

Querela ritirata

«E’ dovere di ogni persona, in particolare per chi riveste ruoli istituzionali, contrastare ogni forma di violenza verbale, perché anche le diffamazioni a mezzo social costituiscono un reato e ci auguriamo che questa vicenda possa servire da esempio per tutti coloro che non mostrano rispetto dei valori costituzionali. Abbiamo deciso di accettare di ritirare la querela a seguito delle scuse pubbliche arrivate solo ora da Carpignaghi ed evitare che subisse un processo penale perché il nostro intento non è mai stato né vendicativo né punitivo. Questa vicenda deve però servire da lezioni per tutti, soprattutto ora che siamo in campagna elettorale, dove troppo spesso sui social le parole non vengono misurate. Chi ha un ruolo politico e si candida ad amministrare la città deve rispettare i valori della nostra Costituzione, l’antifascismo e la legalità, a cui noi crediamo fortemente» il commento delle consigliere del Centrosinistra.

"E’ stato uno sfogo, sono mortificata"

Un gesto che era stato dettato dalla rabbia del momento. Così Fiorella Carpignaghi aveva spiegato nell’immediato il post diffamatorio. In una lettera alle consigliere ha manifestato il suo profondo dispiacere per la scritta e si è scusata.

"Con quella frase ho offeso la reputazione e l’onore delle consigliere - dice - Il mio rincrescimento è enorme, ma in quel momento di rabbia, perché la mia indole non è questa, non ho pensato che avrei arrecato un danno così grave. E’ stato uno sfogo. Sono mortificata per quel che è successo e voglio sinceramente scusarmi per aver usato dei toni così pesanti nei confronti delle consigliere del Centrosinistra. Le ringrazio sentitamente per la disponibilità che hanno dimostrato nei miei confronti".

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