"Ilaria non è un pacco postale, Mattarella aiutaci"
Il duro sfogo di Vincenzo Castagnaro e Zappini Manuela, genitori della ragazza disabile.
"Nostra figlia non è un pacco postale ma una ragazza disabile e cieca che era obbligata a stare su quel bus per quasi quattro ore al giorno".
"Ilaria non è un pacco postale, Mattarella aiutaci"
E’ questo il duro sfogo al quale si sono lasciati andare Vincenzo Castagnaro e la moglie Manuela, genitori di Ilaria, una delle utenti che fino allo scorso mese di settembre usufruivano del trasporto sociale gestito dalla cooperativa sociale «La Speranza». Servizio che però, per volere dell’Amministrazione comunale, è stato dato in gestione alla cooperativa «PerMonza2000» fino al giugno del prossimo anno dopo che Auser Brianza, unico partecipante al bando, si è sfilata dalla gara.
Un duro sfogo, quello dei coniugi Castagnaro, che è arrivato dopo l’assemblea pubblica organizzata, lunedì, dal sodalizio guidato da Rosabianca Corno.
"Quando ho saputo del cambio di gestione del servizio abbiamo contattato gli uffici comunali per capire come fosse la nuova organizzazione - hanno sottolineato i due genitori - Durante i primi giorni mi avevano detto che mia figlia sarebbe rimasta sul bus organizzato da Monza 2000 per quasi quattro ore al giorno, a fronte di un tragitto da Villasanta a Brugherio di 20 minuti. Ilaria non è un pacco postale. Per questo, da inizio ottobre, la accompagno io al centro diurno di Brugherio. In un mese ho fatto più di 800 chilometri con la mia auto. Abbiamo incontrato il sindaco Luca Ornago lo scorso 9 dicembre e abbiamo esposto la nostra insoddisfazione per il servizio, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta concreta. Per questo, nei prossimi giorni, scriveremo anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che da sempre si batte per i diritti dei disabili. Lui ha detto che l’inclusione dei disabili è la misura di civiltà di uno Stato. Ma qui siamo di fronte all’esclusione".
Il punto tra Cooperativa e Comune
Nel frattempo, dicevamo, lunedì della scorsa settimana, la Speranza ha fatto il punto della situazione della diatriba con il Comune. "In queste settimane da parte dell’Amministrazione comunale sono state dette tante bugie su questo avvicendamento - ha sottolineato rammaricato il vicepresidente Erminio Varisco in assemblea - Comunque non vogliamo andare al contenzioso amministrativo, per noi la questione si chiude qui".
Un epilogo che dunque chiude mesi di polemiche e prese di posizione.
Però non è mancato un colpo di scena finale. Infatti "La Speranza" ha lanciato un guanto di sfida alla Giunta, cercando di venire incontro alle esigenze degli utenti che non vengono più trasportati da «PerMonza2000». «Sono ancora tanto gli anziani che ci chiamano perché hanno bisogno di essere accompagnati in ospedale - ha concluso Varisco - Per questo mettiamo a disposizione gratuitamente i nostri mezzi per continuare a garantire questo servizio che abbiamo sempre offerto".
Il commento di Tosco Giannessi
Lunedì sera della scorsa settimana c’era anche il presidente di Auser Monza Brianza, Tosco Giannessi, alla assemblea pubblica organizzata dalla cooperativa «La Speranza». Giannessi, durante il dibattito, è stato tirato in ballo direttamente da Erminio Varisco.
Proprio quest’ultimo ha accusato l’Amministrazione comunale guidata da Luca Ornago di aver privilegiato Auser per aver concesso loro 98 giorni contro i 10 consentiti dalla legge per presentare documentazione aggiuntiva dopo l’assegnazione del bando.
"Sono tutte sciocchezze e ci teniamo a chiarire la nostra posizione - ha specificato Giannessi - Noi abbiamo partecipato al bando di accreditamento e non di assegnazione del servizio. Inoltre non pensavamo che non si sarebbe presentato alcun altro soggetto oltre a noi. Noi abbiamo 250 volontari e un buon numero di mezzi, ma non abbastanza per poter organizzare da soli un servizio di questo tipo a Villasanta. Nessuno ha cercato di privilegiarci ed è ora di finirla di parlare male di noi. Il Comune ci ha interpellato abbiamo dato risposta negativa".