Besana

Lo chef ha chiuso a San Silvestro: «Siamo stati con le nostre famiglie»

Serrande abbassate a «Il Cortile dei Sapori» per la prima volta in dieci anni di attività

Lo chef ha chiuso a San Silvestro: «Siamo stati con le nostre famiglie»
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La sua è stata prima di tutto una scelta di cuore che si è in seguito rivelata azzeccata anche dal punto di vista imprenditoriale. Chef Alfonso Ruggiero, al timone del ristorante «Il Cortile dei Sapori» di via Viarana, nel pieno centro di Besana in Brianza, ha chiuso il suo locale a Capodanno per la prima volta in dieci anni di attività (l’inaugurazione era avvenuta il giorno di Santa Caterina del 2011). Una pausa che ha concesso a se stesso e a tutto il suo staff per trascorrere parte delle festività natalizie accanto ai propri cari. Ha abbassato le serrande il 28 dicembre e le rialzerà all’Epifania.

Serrande abbassate a Capodanno

All’origine della decisione c’è il maledetto virus che, nonostante il profondo dolore causato negli ultimi due anni, ha fatto ricordare - o, almeno, avrebbe dovuto - l’importanza degli affetti.
«Lo scorso Natale non ci eravamo fermati, lavorando per l’asporto ma quest’anno abbiamo deciso di ritagliarci un piccolo spazio per iniziare il nuovo anno insieme alla nostra famiglia», ha spiegato Ruggiero che ha affidato ai social un messaggio affettuoso diretto ai suoi clienti.
«Il 2020 è stato sicuramente pieno di difficoltà per molti di noi ma anche se il virus ci ha tolto tanto, ci ha sicuramente donato la voglia di coltivare i rapporti più importanti e ci ha reso consapevoli di quanto amore e gratitudine proviamo verso i nostri cari. Ricordatevi di dare sempre importanza alle persone preziose che vi sono intorno».

Una scelta di cuore (e non solo)

La pausa inaspettata ha creato anche un pochino di smarrimento a chi - dai cuochi ai camerieri - è sempre stato abituato a lavorare quando tutti gli altri fanno festa.
«Diciamo che all’inizio c’è stato un pò di panico - ha ammesso Ruggiero sorridendo - Ci siamo chiesti: e ora, cosa si fa a San Silvestro? In realtà poi ciascuno di noi ha fatto in modo di trascorrere questi giorni in famiglia, anche tornando a casa, al Sud, come me ad esempio».
Chef, non ha temuto per l’incasso perduto?
«All’inizio si, quella di chiudere in una delle serate che tradizionalmente garantisce i migliori incassi, è stata soprattutto una scelta di cuore. Con il passare del tempo, però, mi sono convinto che sia stata valida anche a livello commerciale. L’aumento dei contagi da Covid ha fatto registrare moltissime disdette ai miei colleghi...».

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