Carate, cresce l’attività del Centro di Procreazione Assistita
Il fenomeno dell’infertilità interessa il 15% delle coppie. Il Centro attivo all'ospedale di via Mosé Bianchi è unico nel suo genere in tutta l’area della Brianza nord.

Unico nel suo genere in tutta l'area della Brianza nord, cresce l'attività del Centro di procreazione medicalmente assistita all'ospedale di Carate Brianza.
Punto di riferimento a Carate Brianza
A dirlo sono i numeri comunicati dall'Asst Brianza con oltre 270 prime visite all'anno. Nello stesso periodo si contano, inoltre, 1.800 ecografie, 170 procedure di inseminazione, 25 gravidanze portate a buon fine.
Accanto al punto nascita - tassello fondamentale dell’Ospedale di via Mosè Bianchi dove nel 2021, sono venuti alla luce 1.125 bambini (il 51 % maschi): fra essi 12 gemelli - opera, dal 2005, il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita. Un punto di riferimento importante per il territorio se si pensa che il fenomeno dell’infertilità interessa il 15% delle coppie. Il centro di Carate – di primo livello - è unico nel suo genere in tutta l’area della Brianza nord.
“Eroghiamo cicli di induzione dell’ovulazione – spiega Sara Consonni, responsabile del servizio -, monitoriamo ecograficamente l’ovulazione sino all’inseminazione intrauterina”.
I servizi garantiti dalla struttura sono a 360 gradi: dall’inquadramento diagnostico della coppia infertile, al trattamento con induzione e inseminazione, visita endocrinologica e altro ancora.
“E’ utile sottolineare – aggiunge Anna Locatelli, direttore dell’Ostetricia e Ginecologia di Carate – l’attenzione alla salute riproduttiva, ma in generale, alla salute della coppia, con interventi di prevenzione”. Chi passa dal centro è sottoposto, infatti, anche a pap test, ad ecografia mammaria, alla visita andrologica, allo screening sul papillomavirus, la cui azione è associata non poco alla problematica dell’infertilità. Un terzo delle coppie che si affaccia al Centro di PMA di Carate è di origine straniera: provengono per lo più dall’est e soprattutto da paesi arabi.
“A tutte loro garantiamo un supporto di mediazione linguistica e culturale e un servizio psicologico”, precisa Sara Consonni che ricorda come la fascia d’età delle donne che si rivolge alla struttura (cinque i medici, affiancati da personale infermieristico, impegnati) è compresa fra i 30 e i 45 anni.
La probabilità di concepimento? E’ del 10% circa. Chi volesse saperne di più, può telefonare al numero 0362 904696 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 10.00 alle 12.00