Ben 10 bar e pasticcerie in 400 metri. In paese scoppia la «guerra» del caffè
L’apertura di due nuove attività ha scatenato una concorrenza spietata nelle centralissime vie Confalonieri e Mazzini.
Ben dieci, tra bar e pasticcerie, in meno di 400 metri, praticamente una ogni 40 metri e per di più concentrate tutte nelle centralissime via Confalonieri e Mazzini, in un fazzoletto ribattezzato come il «salotto bello» del paese.
A Villasanta scoppia la «guerra» del caffè
A Villasanta è scoppiata la «guerra» della tazzina del caffè o della brioche e cappuccino se preferite. A tal punto che uno dei baristi, preso dalla rabbia e dallo sconforto nel vedere drasticamente diminuiti gli incassi, nei giorni scorsi ha preso carta e penna e ha indirizzato una lettera di proteste all’indirizzo dell’Amministrazione comunale per lamentarsi di questa situazione anche se gli uffici comunali, tanto meno sindaco e assessori, non hanno il potere di vietare l’apertura di una nuova attività commerciale. ll motivo è presto detto: il mercato delle licenze è libero a seguito di un provvedimento che risale a qualche anno fa, il decreto Bersani, e che aveva introdotto regole sulle liberalizzazioni. In paese, nelle ultime settimane, tutti ne parlano. Una concorrenza spietata, è proprio il caso di dirlo, che si è ancor di più accentuata nelle ultime settimane, quando ben due nuove attività commerciali, («Lumaga d’Or» che si trova davanti alla chiesa di Santa Anasasia e Bakery Caffè di via Confalonieri) hanno aperto i battenti e si sono affiancate a quelle già esistenti.
Facendo un tour virtuale delle attività commerciali, partendo da via Mazzini e scendendo verso via Confalonieri troviamo: bar Verdi, Eno Bistrot (il vecchio cotonificio, ndr) il Tabaccone, Il giardino del Tempo, Love Bar, Bar Roma, Bakery, Coffee Lab, il Barettino e Lumaga d’Or.
La missiva
Un vero e proprio affollamento di bar e pasticcerie che, se da un lato conferma la tradizione (Villasanta, nel corso della sua storia, ha sempre avuto un numero maggiore di attività di bar e tavola calda rispetto ai comuni limitrofi), dall’altro ha portato non pochi mugugni e una missiva indirizzata agli uffici comunali e firmata da uno dei baristi, che ha voluto manifestare il proprio malcontento per una concorrenza che sta diventando sempre più spietata.
«Capisco dieci bar a Milano in piazza San Babila o in corso Vittorio Emanuele o ancora in piazza Duomo, ma, sinceramente fatico davvero a comprendere e accettare così tanti baristi in così pochi metri - ha sottolineato un esercente che però ha preferito rimanere anonimo - Aggiungo che un cliente non può mica bere dieci caffè in una mattinata o mangiarsi dieci brioche. Già stiamo soffrendo il post pandemia perché ho notato che i parcheggi sono pieni ma la gente in girò è poca. D’accordo che molti lavorano ancora da casa ma secondo me il fenomeno è più complesso. Molte persone hanno ancora paura ad uscire di casa. Se a questo ci aggiungiamo una concorrenza spietata mi vien da dire che sarà veramente dura sopravvivere. Ovviamente il mio gesto non è contro i colleghi, ci mancherebbe. Tutti dobbiamo mangiare. Lo sconforto è per un sistema che non funziona e che ci mette in seria difficoltà».
"Il mercato è libero"
Il primo cittadino Luca Ornago, dal canto suo, ha voluto ribadire che le amministrazioni comunali non hanno alcun potere sulle licenze. «Il mercato è libero e non dipende da noi, non possiamo vietare o concedere a nessuno di aprire nuove attività - ha sottolineato il sindaco - Sull’affollamento di bar in centro preferisco non dire nulla perché poi ogni parola, ogni commento può essere frainteso o interpretato male».