Dopo cinque anni di tentativi andati a vuoto, finalmente venduta all'asta la torre incompiuta. Se l'è aggiudicata il Gruppo Colombo di Monza.
Finalmente venduta all'asta la torre incompiuta
Era fissata per ieri, mercoledì 20 luglio,
l'asta al Tribunale di Monza. E questa è stata la volta buona per il
grattacielo mai finito all'interno del Polo tecnologico, che sorge in via Lombardia all’angolo con via Milite Ignoto. Il comparto comprende lo scheletro della torre di 23 piani realizzato al centro di una piazza pedonale pubblica, con un parcheggio sotterraneo di due livelli e altri due fabbricati adiacenti. Poco prima della scadenza del mandato dell’Amministrazione del sindaco
Roberto Corti era stato avviato l’iter per la variante al Piano integrato d’intervento, poi confermata dall'Amministrazione di
Simone Gargiulo.
L'ha acquistata il Gruppo Colombo di Monza
Il Gruppo Colombo di Monza si è aggiudicato
l'asta peri tre milioni e centomila euro (per la torre si era partiti da un costo di nove milioni e 400mila euro fissato dalla prima asta nel marzo del 2017). Lo studio monzese proprio sul finire del quinquennio del governo Corti aveva mostrato interesse all’operazione, che ora potrà diventare realtà. Prima della fine del mandato, l'anno scorso, era stata adottata la variante al Piano integrato d'intervento per il grattacielo mai finito. Il nuovo intervento vede una riduzione di circa il 20 per cento delle volumetrie, un abbassamento a 70 metri della torre (anziché 90), con una demolizione degli ultimi sei piani, una maggiore percentuale di residenziale rispetto al direzionale, la realizzazione di un'ampia piazza alle spalle con aree verdi, pedonali e ciclabili, la cui manutenzione rimane in capo al privato, la possibilità di realizzare attività commerciali fino ad un massimo di 2.231 metri quadrati di superficie di vendita, e una quota di edilizia convenzionata per duemila metri quadrati. L’operatore dovrà anche occuparsi della riqualificazione della palazzina Cremonini. All'ultimo piano della torre sarà realizzata una terrazza panoramica con ristorante. Previsto un giardino verticale.
Corti: "Un'eredità positiva che abbiamo lasciato alla città"
Il via libera al progetto presentato dalla società Polo d'Eccellenza degli Addamiano, poi fallita, risale al 2007. Così, l'intervento che doveva rappresentare un volano per l'economia desiana è diventato una ferita aperta per la città. I curatori fallimentari del Tribunale di Monza, Maria Cristina Abbiati e Patrizia Riva hanno lavorato negli anni con il Comune per trovare una soluzione. Fino all'esito positivo dell'asta, che ora consentirà di ultimare l'opera. "Non è certamente l’ultima eredità positiva che le mie amministrazioni lasciano alla città di Desio, ma senz’altro è la più visibile ed anche una tra quelle più difficili da risolvere - ha affermato l'ex sindaco Corti - Quando abbiamo iniziato a lavorare con la curatela, la società Colombo, l’Ufficio tecnico e i consulenti del Politecnico di Milano, pochi credevano che saremmo arrivati alla fine. Ci tengo a dire che tutte le decisioni politiche e tecniche che hanno permesso di sbloccare una situazione vecchia e complicata le ha assunte la mia Giunta e nessun altro". Soddisfazione per l'importante passo avanti nel progetto, ora l'auspicio è che il progetto venga realizzato nel più breve tempo possibile. Cantiere previsto per il 2023.