Addio ad Angelo Galletti, ultimo reduce di Russia
Aveva 101 anni, era stato a lungo legato all'Ac Cesano, prima come consigliere e poi come addetto alla biglietteria dei biancorossi.
Aveva compiuto 101 anni il 18 maggio. Angelo Galletti, ultimo reduce della Campagna di Russia, si è spento nel tardo pomeriggio di ieri, sabato 1 ottobre. Martedì 4 ottobre, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano a Cesano Maderno, i funerali.
Addio ad Angelo Galletti, ultimo reduce di Russia
Angelo Galletti, casa in via San Martino, aveva vissuto a lungo in via Volta e aveva fatto l'elettricista dopo una breve parentesi giovanile da lucidatore in bottega. Figlio di Enrico, sacrista alla Sacra Famiglia, e di Carolina Radice, aveva 33 anni quando sposò Tina Barcellari, originaria di Piadena (Cremona). Sempre molto attivo nel sociale, ha cantato a lungo nella corale della chiesa di Santo Stefano ed è stato legato per decenni all'Ac Cesano, prima come consigliere e poi come responsabile della biglietteria, impegno che aveva mantenuto fino agli 85 anni. Il campo da calcio dei biancorossi era la sua seconda casa.
I ricordi della terribile Campagna di Russia
Mente lucidissima a dispetto dell’età, a maggio, in occasione del suo 101esimo compleanno, raccontava così la Campagna di Russia: "Sono partito da Arma di Taggia, in Liguria, ci ho messo dodici giorni per arrivare in Russia, prima in treno e poi a piedi. Offrivamo sigarette in cambio di acqua da bere». Galletti ha combattuto non solo con le armi, ma anche contro la fame e il freddo. «Avevamo per stivali degli zoccoli legati alle gambe con nastri di stoffa. Faceva così freddo che ho avuto un principio di congelamento. Non ci fosse stato Abramo Crippa, di Cesano anche lui, a portarmi nell'ospedale da campo, non sarei qui. Ho avuto la fortuna di tornare".
Chiamato alle armi nel febbraio 1942 e assegnato per l'addestramento al 94esimo reggimento fanteria Messina, con sede a Ravenna, Galletti fu predestinato al battaglione complementare del 120esimo reggimento fanteria aggregato alla divisione Cosseria. Nel marzo 1942 venne trasferito alla 355esima Compagnia cannoni, con la quale venne inviato sul fronte russo. Giunse a Charkiv, odierna Ucraina, il 23 giugno 1942. Rimpatriato dalla Russia nel febbraio 1943 per motivi di salute e ricoverato all'ospedale militare territoriale Principe di Piemonte di Bergamo, rientrò al 94esimo reggimento fanteria e, dopo l'8 settembre, fece ritorno a casa, dove rimase sbandato fino alla Liberazione.