Monza in Bici chiede le zone trenta in 28 vie
Sono strade con luoghi sensibili prevalentemente tra Triante e San Biagio
Città più sicure e più vivibili, anche grazie all’istituzione di zone trenta. La proposta per Monza arriva da Fiab Monza in Bici che in questi giorni festeggia i suoi primi vent’anni dalla costituzione e oggi conta ben 250 soci.
La richiesta di zone trenta
«Riteniamo che la perdita di vite umane, che anche Monza ha avuto, sia un prezzo troppo alto da pagare, che non possiamo permetterci e che sia giunto il momento di intervenire», ha esordito l’associazione guidata da Saveria Fontana.
«I dati dimostrano che questa misura riduce in modo significativo il numero di incidenti e la loro gravità - argomenta Massimo Benetti - Inoltre, aumentando il senso di sicurezza di pedoni, ciclisti, persone con disabilità, anziani, famiglie, favorisce l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto, tra questi anche la bicicletta. Il traffico non viene rallentato: gli studi hanno evidenziato che i tempi degli spostamenti in macchina rimangono invariati e si procede con maggior fluidità».
Le vie coinvolte
Per questi motivi Fiab Monza in bici ha presentato la proposta all’Amministrazione, chiedendo di partire dai quartieri Triante, S.Giuseppe, S.Carlo, S.Biagio comprendendo le zone nel quadrilatero compreso tra viale Lombardia, via Manara, via San Gottardo, corso Milano, via Borgazzi e viale Campania.
Ecco l'elenco completo:
1 - Scuola Tacoli Via Pisani
2 - piscina Triante via Pitagora
3 - scuola media Zucchi via Toscana
4 - scuola De Marchi via Marche
5 - Mercato Coldiretti via Catalafimi
6 - Chiesa San Giuseppe Via Guerrazzi
7 - Scuola San Luca via Guerrazzi
8 - Centro Ambrosini Via Solferino
9 - Ospedale Vecchio Via Solferino
10 - Chiesa San Carlo Via Volturno
11 - Scuola Dante Via Pacinotti
12 - Chiesa via Vittorio Veneto
13 - Scuola Materna Via Monte Bianco
14 - Scuola Don Milani via Monte Bisbino
15 - Mercato Via Valcava
16 - Media Leonardo via Amiata
17 - Centro Civico e biblioteca Via Monte Amiata
18 - Complesso scolastico Frisi, Hensemberger, Via Berchet, Via Pelletier
19 - Canale Villoresi con pista ciclabile (tutti gli attraversamenti)
20 - Scuola Primaria Puecher via Goldoni
21 - Scuola professionale Via Monte Oliveto
22 - Oratorio Triante e bocciofila via Duca d'Aosta
23 - Scuola materna Via XX Settembre,
24 - Scuola materna Via Edison,
25 - Hensemberger Via Magenta,
26 - Oratorio S. Carlo Via Marsala
27 - Centro Commerciale COOP via Marsala
28 - Il Viaggiatore Goloso Via Marsala
«Le strade a più alto scorrimento, come ad esempio via Cavallotti e via Vittorio Veneto potrebbero rimanere a 50 km/h, possibilmente con l'introduzione della corsia ciclabile. Le altre vie, all'interno del perimetro individuato, sono tutte piccole strade residenziali, a basso scorrimento, che in molti casi vengono già attraversate a velocità moderate (ma purtroppo non sempre!)», aggiunge Benetti.
Necessaria segnaletica e dissuasori
Nell'area individuata oltretutto ci sono 28 punti sensibili, tra cui scuole, giardinetti, aree commerciali, chiese, dove si muovono bambini, pedoni e anziani in modo particolare. «Non basterà apporre la segnaletica, con il limite di velocità, per ottenere l'obiettivo di rallentare le auto, anche se rappresenta una prima misura importante. Sarà necessario fare alcuni piccoli interventi strutturali, come rialzi dell'asfalto, strettoie, chicanes, "cuscini berlinesi"», avverte però Fiab Monza in bici, il cui intento è quello di cercare di prevenire gli incidenti e non considerarli più come tragiche fatalità.
L’associazione, che ha incalzato la Giunta Pilotto («Sappiamo che il tema era nei loro programmi elettorali»), avverte che si potrà muoversi a piccoli step («Iniziando ad esempio, adottando inizialmente soluzioni temporanee e sperimentali, come l'utilizzo di supporti mobili»).
Della proposta si inizierà a discutere mercoledì 14 dicembre presso il Centro Civico Triante in via Monte Amiata alle 21 nel corso di una assemblea pubblica della Consulta di Quartiere (interverrà anche Valerio Monteri, architetto progettista esperto di mobilità sostenibile).