L'ex sindaco scioglie le riserve: Monguzzi con Majorino
L'ex primo cittadino ha ufficializzato la sua candidatura nella lista Patto Civico per Majorino: "Serve cambiare la politica di Regione Lombardia"
L'ex sindaco di Lissone ha sciolto le riserve e ha confermato ufficialmente la sua corsa per uno scranno al Consiglio regionale lombardo.
L'ex sindaco Monguzzi si candida
La notizia era nell’aria da settimane, ora invece è arrivata l’ufficialità. Anche l’ex sindaco Concetta Monguzzi, oggi consigliere comunale di opposizione tra le fila del Listone, ha deciso di candidarsi alle elezioni regionali del prossimo febbraio.
L’ex primo cittadino, infatti, ha scelto di correre tra le fila di Patto Civico, la lista civica a sostegno di Pierfrancesco Majorino come candidato presidente per la coalizione di Centrosinistra che riunisce anche il Partito democratico e le altre anime della Sinistra lombarda.
"Serve cambiare la politica regionale"
La scelta di Monguzzi, tra l’altro, era nell’aria davvero da settimane da quando prima di Natale ha partecipato a un evento elettorale al Teatro Binario 7 di Monza proprio accanto a Majorino.
Consigliere comunale di opposizione, due volte sindaco e anche vicepresidente vicario della Provincia di Monza e Brianza, Monguzzi non si è voluta tirare indietro.
Ho accettato la richiesta di candidatura da parre della lista civica nella coalizione di Majorino perché credo che l'impegno di tanti sia necessario per cambiare la politica di Regione Lombardia - ha sottolineato l’ex sindaco di Lissone Concetta Monguzzi - Mi sento di intervenire personalmente perché credo che l'esperienza maturata come amministratrice e anche nella dimensione provinciale possa dare un contributo soprattutto su temi fondamentali quali la sanità, la giustizia sociale, la mobilità.
Una decisione presa insieme a Marco Toiano, sindaco in carica a Brugherio, con il quale farà il «tandem» per cercare di aggiudicarsi un seggio al Consiglio regionale lombardo.
Monguzzi, tempo fa, era stata corteggiata anche dal Partito democratico e il suo nome era tra i più gettonati per un posto a Montecitorio.
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