All'Ecomostro il cadavere non si trova, intanto l'immobile va all'asta per poco più di un milione di euro
La prossima asta è in programma per il 29 marzo e la base di partenza sarà di 1.350.000,00 euro
Mentre proseguono le indagini all'Ecomostro di Villasanta alla ricerca del cadavere riguardante il presunto omicidio confessato su una scheda elettorale, l'immobile dell'Area Nord, che si trova all'angolo tra via Fieramosca e via Da Vinci, al confine con Arcore, il prossimo 29 marzo 2023 andrà all'asta per poco più di un milione di euro, precisamente con una base di 1.350.000,00 euro ma con una offerta minima fissata a 1.012.500,00 euro.
Nel 2016 la prima base d'asta era di quasi 6 milioni di euro
Davvero "pochi spiccioli" se pensiamo che la prima base d'asta, risalente al settembre del 2016, partiva da ben 6 milioni di euro. Successivamente nel luglio del 2018 si scese a 3,5 milioni di euro e poi ancora nell'ottobre del 2020 a 1,8 milioni di euro. Aste precedenti andate sempre deserte.
Ricordiamo che l'immobile venne parzialmente costruito più di una decina di anni fa dall’imprenditore Giuseppe Malaspina (arrestato per bancarotta fraudolenta e altri reati fiscali) ma non fu mai terminato. La società di Malaspina fallì ufficialmente nel 2015 ma, di fatto, già dal 2007 non ci lavorava più nessuno.
In origine doveva essere un hotel
Quello che negli anni è stato ribattezzato da tutti come l'Ecomostro di Villasanta in origine doveva essere un hotel che sarebbe servito soprattutto in occasione di Expo 2015. Il progetto prevedeva anche la realizzazione di un centro benessere. Ricordiamo che nel 2019 l'Amministrazione comunale guidata da Luca Ornago aveva modificato la sua destinazione d'uso attraverso una variante al Pgt che, in sostanza, aveva modificato la destinazione dell'immobile di via Da Vinci, trasformandola da alberghiera, residence e commerciale a servizi culturali o socio sanitari.
La variante al Pgt
Ma non solo: il nuovo documento urbanistico varato qualche anno fa prevede anche una cospicua diminuzione delle volumetrie edificatorie e, di conseguenza, una diminuzione del valore dell’area. In pratica l’Amministrazione aveva ridotto le previsioni di trasformazione, mantenendo inedificabili le parti che non sono ancora state edificate, trasformandole in aree libere. La trasformazione della destinazione d’uso, in futuro, potrebbe anche permettere alla Giunta di acquistare l’immobile e demolirlo per renderlo fruibile alla cittadinanza sotto altre forme.
D’altronde il ragionamento portato dal sindaco Ornago al tavolo del curatore fallimentare Marco Cordaro è stato da sempre fin troppo chiaro: avete avuto tanti anni per trovare una soluzione sull’Ecomostro e altrettante aste fallimentari andate a vuoto. Non avete trovato una soluzione, quindi interveniamo noi cambiando le carte in tavola
Una occasione ghiotta per il Comune?
E se alla fine il Comune di Villasanta decidesse di comprare l’"Ecomostro"? Con l'ulteriore ribasso d'asta decretato dal curatore fallimentare Marco Cordaro potrebbero cambiare anche di molto i progetti dell'Esecutivo Ornago soprattutto in vista dell'ultimo anno di legislatura (i villasantesi sceglieranno il prossimo sindaco nella Primavera del 2024) che già due anni fa, nel gennaio del 2021, aveva avanzato una richiesta alla Commissione provinciale degli espropri per capire il valore che aveva quell'area e a quanto ammontava il valore dell’indennità di esproprio.
Si potrebbero aprire dunque nuovi scenari futuri per quello che è considerato uno degli ambiti urbanistici più importanti di Villasanta.