Addio al partigiano di Meda simbolo della Resistenza
Adriano Buraschi si è spento a 94 anni. Pilastro dell'Anpi, aveva la tessera ad honorem.
Ogni volta che si entrava in casa sua, in via Milano, era come tuffarsi nella storia. Adriano Buraschi era sempre pronto a raccontare, con un entusiasmo che il passare del tempo non aveva smorzato, il momento in cui, il 25 aprile 1945, entrò trionfante a Meda sventolando la bandiera tricolore, qualche anno fa donata al Comune, con cui annunciò la Liberazione dal nazifascismo. Con lui se ne è andato un simbolo della Resistenza medese. Si è spento a 94 anni all’ospedale di Desio, dopo aver trascorso l’ultimo periodo nella Rsa Cenacolo di Lentate sul Seveso.
Addio al pilastro dell'Anpi di Meda
Pilastro della sezione locale dell’Anpi, aveva la tessera ad honorem e proprio sabato mattina l’associazione aveva contattato la figlia Marinella Buraschi perché voleva consegnargli quella dell’anno in corso. Ora la porterà sempre con sé, nel taschino, nel suo ultimo viaggio, perché Adriano Buraschi si sentiva partigiano nell’anima, fino alla morte e anche oltre.
«Per noi è stata una figura di riferimento, sin dall’apertura della sezione è stato in prima linea, sosteneva le varie iniziative e raccontava la sua storia, che condivideva anche con i ragazzi delle scuole - ricordano dall’Anpi - Con loro è sempre stato molto presente, ci teneva a trasmettere i valori della Resistenza».
Aveva partecipato alla Resistenza
In occasione del 25 Aprile, ogni anno ricordava tutti i partigiani medesi, i suoi compagni di battaglia e in particolare il compagno fraterno Gino Galimberti, con cui nel 1944 venne catturato dalle SS italiane a Piancavallo, nella zona del Monte Legnone, in Valsassina. Un’esperienza che lo aveva segnato profondamente e che spesso ricordava appunto anche ai ragazzi, quando veniva invitato negli Istituti a raccontare cosa aveva significato per lui la Resistenza durante la Seconda guerra mondiale.
Le donazioni alle scuole
Il suo amore per le giovani generazioni lo aveva dimostrato anche in altri modi, donando con generosità alcuni attrezzi da falegname al Cfp Terragni e l’immensa collezione di fossili raccolti durante le uscite in montagna con l’adorata moglie Mariarosa Pensi, morta nel 2021 a 88 anni. A consolare i figli Sergio, Marinella e Franco in questo momento di dolore è proprio il pensiero che ora i loro genitori si siano potuti riabbracciare, dopo aver condiviso quasi settant’anni di matrimonio.
Ora ha riabbracciato la moglie
Una coppia solida, unita nella vita e nel lavoro: quando Buraschi, rappresentante per la «Di Liddo e Perego», lasciò la ditta per aprire un negozio di cornici a Milano, Pensi era diventata la sua collaboratrice, affiancandolo in questa nuova avventura. I due erano inseparabili e dopo la morte della moglie Buraschi aveva a poco a poco perso l’energia che lo contraddistingueva. Ora che sono di nuovo insieme potranno riprendere le loro escursioni, camminando su e giù per le salite e le discese del Paradiso. I funerali verranno celebrati questo pomeriggio, lunedì 27 marzo 2023, alle 15.30 in chiesa Santa Maria Nascente.