Nova Milanese si ferma per dare l'ultimo saluto a Renato Caimi
Corteo di autorità e associazioni, proclamato il lutto cittadino: "Sei stato un maestro, grazie per quello che ci hai insegnato"
Nova Milanese si ferma per dare l'ultimo saluto a Renato Caimi. Corteo di autorità e associazioni, proclamato il lutto cittadino: "Sei stato un maestro, grazie per quello che ci hai insegnato"
Ultimo saluto a Renato Caimi
Nova Milanese si è fermata per dare l'ultimo saluto all'imprenditore Renato Caimi, l'inventore della "schiscetta", scomparso lunedì a 97 anni. Le esequie sono state celebrate oggi pomeriggio, mercoledì 19 aprile, in chiesa Sant'Antonino. La funzione è stata preceduta da un breve corteo partito da via Roma che ha visto la presenza di numerose associazioni cittadine che erano particolarmente legate all'imprenditore novese, tra queste la Croce rossa, l'Avis, gli Alpini, l'Associazione nazionale Carabinieri. Presenti tutte le massime autorità locali: il sindaco Fabrizio Pagani con la fascia tricolore, che per la giornata di oggi ha proclamato il lutto cittadino, assessori, consiglieri, la Polizia Locale, i Carabinieri
Chiesa gremita
La chiesa Sant'Antonino era gremita di amici, conoscenti, ma anche semplici cittadini che hanno voluto stringersi in un caloroso abbraccio ai famigliari dell'imprenditore e ai dipendenti dell'azienda fondata da Renato Caimi e oggi conosciuta in tutto il mondo.
Il ricordo della Croce rossa
Prima della celebrazione delle esequie, il commosso ricordo dei volontari della Croce rossa novese, di cui Caimi è stato presidente:
Renato Caimi ha scritto tante pagine del nostro territorio, per la sua generosa personalità e il suo carisma. Chi lo ha conosciuto non lo dimenticherà mai. Ricordiamo la saggezza e il senso di responsabilità con cui ha guidato la Croce rossa, la disponibilità all'ascolto, la sua mano sulla spalla incoraggiandoci ad affrontare ogni situazione, perseguendo ogni obiettivo con sacrificio, facendo memoria del passato per il futuro. Ci ha fatto crescere come persone, era un uomo unico, una guida. Ci salutava dicendoci "Ciao bagai, me racumandi". E noi ora diciamo "Ciao Renato, che la terra ti sia lieve, i to bagai"
La lettera dell'arcivescovo
Anche l'arcivescovo Mario Delpini ha voluto rendere omaggio alla personalità di Renato Caimi, ricordando quando aveva fatto visita alla sua azienda di via Brodolini.
"Ricordo con sincera ammirazione la semplicità con cui ha iniziato l'impresa che si è sviluppata con genialità e coraggio" ha scritto in una lettera di cordoglio letta in chiesa da don Michael.
L'amicizia con don Luigi
Don Luigi Caimi condivideva con l'imprenditore novese quindici anni di profonda amicizia. Ne ha ricordato la vita, i valori e gli insegnamenti:
"Renato ha vissuto una vita da maestro ma prima di diventare maestri si è alunni, bisogna imparare a vivere, i suoi primi maestri sono stati mamma Rosa, che gli ha insegnato il timor di Dio e papà Giovanni che gli ha insegnato a far fatica, senza sconti, per raggiungere gli obiettivi. Frequentava la scuola di disegno la sera perché di giorno si lavorava e si prendeva tutto con serietà. Mi raccontava la cena nella stalla, dove tutto è nato, la sua voglia di costruire qualcosa"
L'impegno in tante associazioni
Dopo la guerra Renato Caimi è diventato presidente della mutua del paese, aveva poco più di vent'anni e già un grande senso di responsabilità. Poi ha guidato il comitato locale della Croce rossa ed è stato impegnato negli Amici dell'arte, nell'Ussa Nova e in altre associazioni come Alpini, Avis, Anc.
Un maestro
"Era esigente con gli altri e con se stesso - ha continuato don Luigi nella sua omelia - ha imparato subito a fare scelte importanti. Aveva scelto la famiglia, con la moglie Adele, l'altra parte del suo volto, lui così serie e fermo e lei che smussava gli angoli. Ha scelto la ditta, tutta la sua capacità imprenditoriale, organizzativa, di osservazione, la sua duttilità nell'inventare, nel capire, nel guardare avanti, nell'essere avanti. Aveva scelto Nova, si sentiva proprio novese e qui nasce il suo servizio al paese, la sua attenzione all'oratorio e alla parrocchia. Aveva una sua morale alta e laica, era credente quanto bastava. La sua era una morale concreta, non perdeva tempo, era conservatore nei costumi ma capace di riconoscere i tempi che cambiavano e non si è mai fermato nell'innovazione: duttile nell'industria e spigoloso nella vita. Ci lascia un'eredità di capacità, concretezza e famiglia. Mi ha voluto molto bene e anche io gliene voglio, mi è stato vicino, è stato un maestro, un padre. Renato, grazie per quanto ci hai insegnato con la tua morale laica impregnata di cristianesimo"
Il corteo fino al cimitero
Al termine delle esequie, il feretro coperto dalla bandiera della Croce rossa è stato accompagnato al cimitero da un corteo organizzato in via eccezionale per una personalità che ha lasciato un segno così indelebile a Nova Milanese e non solo.