"Fimer" salvata dalla "McLaren"
Scongiurato il fallimento per l'azienda che ha il suo quartier generale tra Vimercate e Usmate Velate: accettata la proposta da 50 milioni di un fondo inglese.
La tanto attesa fumata bianca è finalmente arrivata. Tutti salvi i lavoratori della Fimer, azienda che ha il suo quartier generale nel complesso avveniristico sorto tra Velasca di Vimercate e Usmate Velate e un suo secondo stabilimento a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo.
L'intervento del fondo britannico: sul piatto 5o milioni
Mercoledì 3 maggio il tribunale del capoluogo toscano ha accolto la proposta avanzata dal fondo britannico "Greybull" che controlla tra gli altri anche il colosso "McLaren". Proposta che mette sul tavolo 50 milioni di euro scongiurando il fallimento che avrebbe trascinato nel baratro anche i dipendenti dello stabilimenti di Velasca-Usmate Velate.
La crisi
Una crisi quella dell'azienda vimercatese, colosso del fotovoltaico, specializzato nella produzione di inverter e colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, che fa capo alla famiglia Carzaniga, esplosa durante la pandemia, poco dopo l'acquisizione dello stabilimento toscano (450 lavoratori) che di fatto aveva triplicato le potenzialità e le capacità produttive.
I primi campanelli d'allarme, con lo stop alla produzione, era suonati proprio a Terranuova. Una crisi che aveva contagiato anche Vimercate (all'epoca dell'esplosione della crisi circa 180 dipendenti); davanti allo stabilimento di Velasca un anno fa si erano trovati centinaia di lavoratori per chiedere la soluzione della crisi intanto sfociata nel concordato preventivo. Passaggio che aveva fatto temere l'epilogo del fallimento.
Lo spettro del fallimento
Mesi di apprensione durante i quali si erano cercati partner affidabili che in particolar modo fossero in grado di presentare un piano industriale che convincesse il tribunale a concedere un concordato in continuità accantonando lo spettro del fallimento e del licenziamento collettivo.
Una prima soluzione sembrava esser estata trovata nel settembre del 2022 quando un fondo aveva messo sul tavolo 45 milioni. Proposta che però non si era poi concretizzata. Ora la svolta grazie a "McLaren Applied Greybull Capital" che di milioni ne ha messi a disposizione 50.
Forza lavoro da recuperare
Fallimento scongiurato, quindi, ma ancora tanto lavoro da fare anche per i sindacati per fare in modo che il piano industriale spicchi effettivamente il volo consentendo di recuperare, almeno in parte la forza lavoro che nei mesi di crisi (ma anche prima) ha lasciato lo stabilimento di Velasca. Tanti infatti sono i dipendenti che si sono dimessi, temendo il peggio. Oggi ne sono rimasti poco più di 100.
Il sindacato: "Ora i contenuti del piano industriale"
"La notizia dell'ingresso del fondo inglese è sicuramente importante. Ci auguriamo che sia la svolta che attendevamo da tempo - commenta Stefano Bucchioni della Cgil - Ad oggi però per i lavoratori non è ancora cambiato nulla, se non i pagamento, finalmente, dello stipendio, grazie all'immissione di liquidità. Resta ancora la solidarietà. Sarà quindi fondamentale conoscere al più presto il contenuto del Paino industriale che non può prescindere dal mantenimento della forza lavoro. Per questo motivo attendiamo di essere convocati dalla nuova proprietà il prima possibile".