Una discarica a cielo aperto nell'ex magazzino comunale
Lo stabile, di proprietà privata, si trova nel cuore della frazione La Cà ed è continuamente preso di mira da coloro che abbandonano rifiuti
Mobili, bancali, materassi, sedie, poltrone, erbacce ovunque e topi che gironzolano indisturbati. Non c’è pace per l’ex magazzino comunale che si trova all’angolo tra le vie Mazzini e Conciliazione, nel cuore della frazione La Cà di Arcore. L’edificio, circa 400 metri quadrati, veniva utilizzato fino ad una decina di anni fa come ricovero dei mezzi, oltre a sedie, panche e tavoli, e della cartellonistica stradale.
Le foto
Magazzino comunale fino al 2012
Nel 2013 la Giunta guidata dal sindaco Rosalba Colombo decise di mettere in vendita lo stabile e la proprietà dell’immobile passò in mano ad un privato. Nel giro di pochi mesi lo stabile sarebbe dovuto essere demolito per lasciare spazio ad una nuova edificazione ma, complice soprattutto la crisi del mercato immobiliare degli ultimi anni, il piano di recupero, che prevede la realizzazione di una nuova palazzina e una quindicina di appartamenti, non ha visto la luce. E, nel corso degli anni, la parte esterna della struttura è stata coperta da erbacce e degrado.
"Chiediamo interventi urgenti al sindaco"
Al momento, però, lo stato di incuria avanza giorno dopo giorno, tant’è che i residenti del quartiere chiedono interventi urgenti all’Amministrazione comunale. Qualche anno fa venne rimosso l’eternit dal tetto ma da allora lo stabile si trova in totale abbandono.
"Siamo consapevoli che si tratta di una proprietà privata che, però, è accessibile a tutti nel cortile che si affaccia sulle vie Mazzini e Conciliazione - hanno sottolineato alcuni residenti - Addirittura dietro alla siepe di Lauro che costeggia via Mazzini si è creata una discarica zeppa di rifiuti, per non parlare dei cespugli che invadono anche il marciapiede e che impediscono ai pedoni e alle carrozzine di camminare in sicurezza. Ci sono erbacce ovunque e anche topi che albergano nel cortile. Chiediamo al sindaco Maurizio Bono di fare qualcosa per sollecitare il privato a ripulire almeno l’area".