Processo

"Regina di bugie": anche l'ex compagno testimonia contro la "Mantide" della Brianza

In aula la testimonianza del macellaio comasco: "Le avevo dato 5mila euro, ma quei soldi non li ho più rivisti e mi sono dato una svegliata"

"Regina di bugie": anche l'ex compagno testimonia contro la "Mantide" della Brianza
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Specialista nel raccontare bugie: "I massaggi che faccio io al collo addormentano". Difficile da credere, eppure, da quanto sta emergendo al processo che la vede imputata per rapina e lesioni dopo la denuncia di una decina di uomini narcotizzati e derubati, Tiziana Morandi, la cosiddetta "Mantide" della Brianza, 48enne di Roncello, avrebbe avuto un vero talento per le storie improbabili: "Sono un chirurgo pediatrico - raccontava - Faccio interventi che si fanno solo di notte".

"Regina di bugie": anche l'ex compagno testimonia contro la "Mantide"

E ancora, "ora torno a vivere in America", oppure, "devo incassare una grossa eredità". E di solito gli uomini, peccando di ingenuità, forse alcuni spinti inizialmente dal desiderio di compagnia, ci credevano, oppure semplicemente non si facevano troppe domande. Oltre alle vittime, che stanno raccontando i loro guai ai giudici del tribunale di Monza, caduti in un sonno profondo dopo aver accettato l’offerta di una bevanda che la donna (tra loro anche un 48enne di Lentate sul Seveso che ebbe un incidente d'auto), secondo le accuse, avrebbe drogato con i sedativi nell'estate 2021, come testimone è stato sentito giovedì 15 giugno anche un uomo, un macellaio comasco, che ha raccontato di aver avuto una breve relazione con l’imputata.

"Ci siamo frequentati per qualche mese, ma è finita molto male - ha raccontato in aula - Mi riferiva che avrebbe dovuto incassare un’eredità, ma che le servivano soldi per pagare delle tasse. Quando mi sono reso conto di aver sborsato 5mila euro, mi sono dato una svegliata e ho chiesto i miei soldi indietro, ma senza ottenere nulla".

L'incidente del 27enne

E’ stato lui che ha prestato soccorso a una delle vittime, un 27enne di Trezzo sull’Adda che, stordito dalle benzodiazepine, ha avuto un incidente con la macchina:

"Ero a casa sua, in via Gramsci a Roncello, mi diceva che avrebbe ricevuto un ragazzo per fargli un massaggio a pagamento, allora sono andato a fare la spesa per non disturbare - ha proseguito - Al rientro ho visto questo giovane che barcollava sulle scale. Le ho chiesto che cosa era successo e lei mi aveva spiegato che la sua tecnica di massaggi al collo provocava quegli effetti. L’ho aiutato a sdraiarsi, poi ha detto che voleva andare a casa, ma non era in grado di guidare. Allora mi sono messo io al volante, con lei che ci seguiva sulla mia macchina. Quando sembrava che fosse un po’ più sveglio, stupidamente ho accettato di farlo guidare".

Un'altra vittima

Il 27enne, l’unica parte civile, è andato a sbattere contro il giardino di una villetta, per finire poi ricoverato in ospedale, in evidente stato confusionale. Non è l’unico che si è messo alla guida sotto effetto (inconsapevole) di tranquillanti. Un’altra vittima ha dato la sua la sua versione, un brianzolo 48enne di Lentate.

"Era la vigilia di Natale 2021, eravamo diventati amici da un po' di tempo via Facebook, raccontava che di lavoro faceva il chirurgo - la sua testimonianza - Quella sera mangiammo una pizza e poi la salutai, perché dovevo tornare dalla mia famiglia. Mi svegliai il giorno di Natale, ero andato a sbattere in tangenziale con l’auto, e avevo chiamato la mia compagna, anche se non ricordavo nulla di questo. Non andai a farmi le analisi subito. Rimasi stordito per tutto il giorno di Natale. Feci un sacco di esami medici successivamente, ho vissuto per mesi nell’angoscia di non sapere cosa avessi. Ho tenuto i contatti con lei cercando di capire cosa fosse successo. Poi ho letto la notizia del suo arresto in estate, e ho fatto denuncia".

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