Fimer, l'incubo continua: Il Tribunale respinge il piano di salvataggio
La proposta definita dai giudici "grossolana e inadeguata"; il 5 ottobre ultima spiaggia per salvare centinaia di lavoratori.
Ancora uno stop, una sonora bocciatura da parte del Tribunale che fa ripiombare i lavoratori Fimer nell'incubo fallimento e licenziamento.
Il pronunciamento del tribunale in merito al piano di salvataggio
Ha del clamoroso il provvedimento assunto nei giorni scorsi dalla Seconda sezione civile del Tribunale di Milano chiamata a decidere in merito alla domanda di concordato presentata dall'azienda che ha il suo quartier generale a Velasca di Vimercate a seguito dell'operazione di acquisizione da parte degli inglesi McLaren Applied/Greybull. Operazione da 50 milioni di euro (con una prima tranche da 5 milioni già erogata) che però, secondo il Tribunale, al momento non convince.
Centinaia di lavoratori con il fiato sospeso
Vicenda che, come noto, si trascina da un paio di anni e lascia con il fiato sospeso centinaia di lavoratori divisi tra il sito di Vimercate e quello di Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo.
L’azienda, che produce inverter per il fotovoltaico e colonnine per la ricarica di mezzi elettrici, è arrivata ad un passo dal fallimento a causa della crisi dovuta alla pandemia.
Il Tribunale ha ora respinto la nuova domanda di concordato con motivazioni a dir poco pesanti e ha rimandato una decisione definitiva ad un'ulteriore udienza fissata per il prossimo giovedì, 5 ottobre.
Il Tribunale: "Gravi lacune, relazione grossolana"
Nel decreto i giudici definiscono inammissibile la proposta concordataria per "gravi lacune". E ancor di più si parla di "una relazione grossolana, inadeguata, contraddittoria, che non contiene alcuna osservazione che possa giovare ai creditori".
Perché il piano per essere accettato, scongiurando la dichiarazione di insolvenza che aprirebbe le porte del fallimento, deve innanzitutto soddisfare i creditori.
Nuova udienza, decisiva, il 5 ottobre
Da qui la decisione di rigettare la richiesta di Fimer e la nuova convocazione dell'azienda per un'udienza che si terrà, come detto, il 5 ottobre, con la scadenza perentoria del 3 ottobre per il deposito di una nuova nota difensiva che colmi le lacune e le contraddizioni della precedente. Udienza, quella del 5 ottobre, che appare ormai come l'ultima spiaggia.
Il sindacato
Preoccupazione è stata espressa dai sindacati, attraverso le parole di Gabriele Fiore, di Fim Csil Monza Brianza:
"La situazione della Fimer e dei suoi lavoratori desta ancora un enorme preoccupazione. Attendiamo la data del 5 ottobre per capire il pronunciamento da parte del tribunale di Milano. Restiamo convinti che l’unica soluzione percorribile sia il rilancio della società per la salvaguardia dell’occupazione. Serve un piano industriale che metta le basi per una ripartenza e che porti attività lavorativa nel sito di Vimercate, oggi in enorme sofferenza".