"Non chiamateli lupi": in strada per dire basta alla violenza di genere... e non solo
In 150 alla manifestazione voluta da "Agende rosse"; ricordato anche il giovane vimercatese Simone Stucchi, barbaramente ucciso due anni fa.
Hanno percorso le vie del centro di Vimercate per dire basta alla violenza, quella di genere contro le donne, ma anche quella che oggi attraversa le nuove generazioni lasciando sul campo tanti morti.
Corteo per le vie di Vimercate
Erano circa 150 le persone che nel pomeriggio di oggi, sabato 30 settembre, hanno preso parte alla manifestazione "Non chiamateli lupi", organizzata dal gruppo di Vimercate "Agende rosse - Claudio Domino" con la collaborazione di Coraggiosamente.it Libera, Long Live Limo, Su la testa, 25esima ora, Arci Donne Diritti, Arci Aldo Motta, Acli.
Presenti anche anche la mamma e la sorella di Simone Stucchi, giovane vimercatese ucciso a coltellate proprio due anni fa (era la fine di settembre del 2021).
La violenza è un problema di tutti
Il corteo si è mosso da piazzale Martiri Vimercatesi aperto da uno striscione portato da alcuni giovani che ricordava come la violenza, in particolare contro le donne, non sia solo un problema della vittima o dell'aggressore, ma un problema di tutti.
"Le vittime non se la cercano mai"
"Le vittime non se la cercano mai": questo lo slogan urlato più volte dalle partecipanti e dai partecipanti lungo il percorso. Fino a raggiungere piazza del Linificio.
Le testimonianze
Qui i momenti più toccanti con il saluto e la riflessione di Paola Carrese, presidente di "Agende rosse Vimercate", la testimonianza della giornalista Valentina Rigano, da sempre in prima linea nella denuncia della violenza di genere; le parole di Andrea Stucchi, sorella di Simone.
"La violenza non ha giustificazioni in qualunque forma essa si manifesti - ha detto Paola Carrese - La violenza non è cultura, ma vile prevaricazione di un essere umano nei confronti di un altro essere umano; nei confronti della natura. Non chiamateli lupi, perché la maggior parte delle volte i lupi sono vittime della violenza umana. Questa manifestazione non è l'arrivo ma il punto di partenza, perché non ci si rassegni mai ad ascoltare passivamente le notizie che ormai fanno parte del nostro quotidiano. E la nostra presenza qui oggi ne è la prova".
Duro e accorato anche l'intervento di Valentina Rigano che ha invitato le donne a denunciare sempre abusi e violenze di ogni genere facendosi anche testimone di abusi da lei subiti.
Commoventi le parole di Andrea Stucchi, in ricordo di Simone, barbaramente ucciso, pronunciate davanti alla madre Daniela. Dalla tragica vicenda è nata anche un'associazione "Long Live Limo" che si occupa anche di promuovere il rispetto dell'altro e della vita tra le nuove generazioni.
L'interpretazione dell'attrice
E infine la toccante interpretazione dell'attrice Annalisa Insardà che ha recitato un proprio brano sul femminicidio interpretando una donna vittima di violenza, uccisa dal marito. Commozione e tanti applausi al termine.
Per l'Amministrazione comunale, che ha patrocinato l'evento, presente soltanto l'assessore Mariateresa Foà. Assente il sindaco Francesco Cereda.