Vandali in azione a Cornate: colpito il presepe allestito davanti alla chiesa
Ignoti hanno decapitato uno dei manichini e appeso la testa nel pozzo.
I vandali si accaniscono sul presepe a grandezza naturale di Cornate. Nella serata di ieri, venerdì 15 dicembre 2023, ignoti hanno decapitato uno dei manichini e appeso la testa nel pozzo del villaggio. "Gesti come questo ci fanno passare la voglia di portare avanti questa tradizione", commentano con amarezza i volontari che si occupano di allestire ogni anno il presepe.
Un gesto inqualificabile
Un gesto inqualificabile, che purtroppo a Cornate non è una novità (nel 2021 era addirittura stato rubato Gesù Bambino dalla Natività) ma che ogni volta fa scattare rabbia e indignazione. Nella serata di ieri, venerdì, alcuni ignoti si sono accaniti sul presepe a grandezza naturale installato davanti alla chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire. Un capolavoro realizzato annualmente dai volontari, decisi a impreziosire il Natale di tanti cornatesi. Qualcuno, però, ha pensato bene di rovinarlo, andando a colpire uno dei manichini utilizzato per comporre la scena. In particolare è stata vandalizzata la donna che recupera l'acqua dal pozzo:
"E' stata decapitata e la testa del manichino è stata appesa al verricello che si utilizza per recuperare l'acqua nel pozzo - spiega Piergiulio Brivio, uno dei volontari che da tanti anni si occupa dell'allestimento del presepe - Un'immagine davvero brutta, non solo per chi come me è credente e attribuisce al presepe un significato particolare. Già nei giorni scorsi avevamo trovato la testa del manichino gettata nel pozzo, ma pensavamo e speravamo si fosse trattato di una ragazzata... Invece oggi ci troviamo di fronte a una scena molto più cruda".
L'intervento di un passante
Il manichino decapitato è stato notato da un passante, che ha prontamente sistemato la scena e segnalato l'accaduto ai volontari del presepe. Quest'ultimi hanno quindi provveduto a segnalare l'accaduto alla Polizia locale di Cornate, anche se il giorno dopo a prevalere è sempre l'amarezza.
"Mi piacerebbe incontrare chi ha compiuto questo gesto e chiedergli semplicemente: perchè? - conclude Brivio - Davvero, non capisco il significato di colpire qualcosa di così bello e simbolico per tutta la comunità. So soltanto che quando succedono cose del genere viene voglia di mollare tutto...".