Barlassina

Il Piccolo coro Tab ha cantato con Beppe Carletti dei Nomadi

Un’esperienza indimenticabile per le voci bianche di Barlassina grazie all’amicizia con il Corodoro di Cerea e Legnago

Il Piccolo coro Tab ha cantato con Beppe Carletti dei Nomadi
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Musica, amicizia e l’incontro con una grande stella della musica italiana: questo è quello che il Piccolo coro Tab del Teatro Belloni di Berlassina ha vissuto domenica 25 febbraio, quando è andato in trasferta per incontrare e suonare insieme agli amici del Corodoro di Cerea e Legnago, in provincia di Verona.

Il Piccolo coro Tab ha cantato con Beppe Carletti dei Nomadi

Una rassegna di cori di voci bianche inaugurata l’anno scorso proprio dai colleghi veneti, che oltre ad essere nati come coro proprio grazie ai barlassinesi, hanno anche portato il fondatore dei «Nomadi» Beppe Carletti a cantare e suonare insieme a loro alcune delle sue indimenticabili canzoni.
Con lui alla tastiera e i bambini al microfono, il Piccolo coro ha intonato tre dei capolavori del gruppo beat che ha fatto la storia della musica italiana: «Crescerai», «Il vecchio e il bambino» e naturalmente «Io vagabondo».

«Carletti mi ha fatto i complimenti per il lavoro che facciamo con i bambini e mi sono gasato - ha raccontato Giovanni Belloni, che coordina le attività del Piccolo coro di Barlassina - Gli ho risposto che sono io che gli faccio i complimenti per questi 60 anni di musica che ha fatto». Oltre alle tre canzoni intonate con Carletti, le voci bianche barlassinesi hanno portato altri quattro pezzi dal loro repertorio più tradizionale, mentre il Corodoro si è esibito in altrettante canzoni per chiudere una grande giornata di musica.

«Sono stati molto bravi - continua Belloni - Poi cantare le canzoni dei Nomadi non è facile per i bambini: sono testi complessi e con poche ripetizioni, per cui hanno dovuto imparare tutto il testo a memoria. E’ stato davvero bellissimo poterci esibire con un maestro come Carletti. Lui poi è stato a Cerea tutto il giorno come fosse uno di noi e avrà fatto mille foto con chiunque gliene chiedeva. Anche a me personalmente ha autografato un disco con le migliori canzoni dei Nomadi che mi sono portato per l’occasione».

Un legame solido

Oltre alla presenza di un monumento della musica italiana come il fondatore dei Nomadi, questa rassegna è stata l’occasione per rinsaldare l’amicizia e il legame che uniscono Barlassina a Cerea e Legnago. Il Corodoro veronese è infatti in molti sensi l’equivalente in Veneto del Piccolo coro Tab. Non solo per quanto riguarda la composizione o il repertorio di canzoni, ma perché già le origini del coro veneto sono da ricercare proprio in quello barlassinese. Tre anni fa, infatti, la veneta Elisa Consantini amava seguire il Piccolo coro sui social e aveva chiesto se poteva assistere ad una loro prova. «Quando ci siamo incontrati mi raccontava che le dispiaceva molto che dove abita lei non ci fosse una realtà simile alla nostra - spiega ancora Giovanni Belloni - Allora le ho suggerito di fondare lei un coro e l’ha fatto». Il Piccolo coro si è quindi recato a Cerea per un primo concerto nel settembre 2021, per mostrare cosa sarebbe potuto diventare il neonato Corodoro, e da 10 bambini che erano in quella prima rassegna oggi sono addirittura 50 e organizzano giornate importanti come questa in cui è venuto pure Beppe Carletti.

«Le ho dato dei consigli su come organizzarsi, di legarsi a un’associazione già esistente, ed Elisa ha trovato un maestro di musica davvero bravo - prosegue Belloni - Adesso i nostri due cori sono diventati molto amici, abbiamo cantato insieme e ci hanno pure fatto conoscere Beppe Carletti».

Una grande amicizia nata e sviluppatasi grazie alla musica e grazie anche a chi fa cantare i bambini: il maestro Leonardo Frattini per quanto riguarda il Corodoro e la maestra Cinzia Maggi per il Piccolo coro Tab. Un legame che sicuramente si svilupperà ancora di più negli anni a venire porterà queste due realtà a fare tante cose importanti insieme. «Io un giorno crescerò e nel cielo della vita volerò», cantavano proprio Carletti e Augusto Daolio in «Io vagabondo» e si può essere sicuri che anche questi due gruppi sicuramente riusciranno a volare in alto.

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