L'esenzione non gli spetta, per un errore non suo deve pagare visite e interessi
"Non ho frodato lo Stato, mi trovo in questa situazione non per colpa mia e spero che si rivolva al più presto".
Danneggiato da un errore subìto e ora si trova a pagare visite ed esami fatti con gli interessi. Un caso di cui è rimasto vittima G.L., residente a Desio.
Ha avuto l'esenzione per errore, ma ha potuto ripagare solo fino al 2019
Tutto ha inizio nel 2016 quando all’Ats, per un errore scoperto solo molto più tardi, gli viene assegnato un codice d’esenzione. Il fatto è che se fino al 2019 il desiano ha potuto rimediare al disguido non voluto, ripagando di tasca propria e tutto in una volta le prestazioni prima erogate con l’esenzione, dal 2019 in avanti, però, come ci ha spiegato, il sistema non consente più di fare una verifica e pagare, anche volendo, perché non c’è la sanatoria. Da qui lo sfogo.
"Hanno dati dei ticket non pagati aggiornati solo fino al 2019 e se nel frattempo uno per errore o distrazione non paga o usa un codice di esenzione sbagliato, finisce tutto in Equitalia - le sue parole - E questo perché non c’è modo per effettuare una verifica. Solo che poi le multe le devo pagare io».
Una situazione che lo sta danneggiando. "Sono ormai in ballo da tempo, con avvisi di pagamento che mi arrivano puntualmente con cinque anni di ritardo, al limite della prescrizione, per aver utilizzato per errore un codice di esenzione che non mi spettava - ribadisce - Ho paura che più il tempo passa e più le cifre salgono. Vorrei autodenunciarmi per pagare tutto quello che c’è ancora da pagare ma non si può perché mi è stato detto che i dati si possono recuperare solo fino al 2019". La prospettiva lascia qualche preoccupazione, anche perché, come evidenzia il desiano, "è una situazione assurda".
"Una situazione in cui mi sono ritrovato"
Teme che le cifre finiranno per lievitare, e non di poco. E, oltretutto, ha ricevuto lettere non proprio cortesi nei suoi confronti. "Mi fanno passare come un truffatore ai danni dello Stato, mentre tutto è dovuto all’errore di una sportellista dell’Ats di Desio che mi ha detto che mi spettava l’esenzione, facendomi firmare l’autodichiarazione. Aveva controllato male". Un errore sicuramente "umano - riconosce - ma di mezzo ci sono finito io e ora devo pagare". La prima richiesta risale al 2021, dopo i controlli che arrivano al 2019 e la sanatoria.
"Ho pagato 1500 euro in un colpo solo"
Il desiano racconta: "Ho pagato 1500 euro in un colpo solo. Purtroppo in questa situazione mi sono ritrovato non per colpa mia, e, anche volendo, non posso rimediare. All’Asl mi dicono che non sanno nulla e, intanto, io sono qui che non so cosa aspettarmi. E’ evidente che c’è molta burocrazia che non aiuta a risolvere i problemi. Invece - afferma - se fosse tutto automatizzato sarebbe un’altra cosa. Non è pensabile in un mondo in cui domina la tecnologia avere queste tempistiche e casi assurdi come quello che è toccato a me. Si potrebbe poter fare le verifiche e correggere, senza trovarsi poi sanzionati". Il caso del desiano non è l’unico; a questo punto spera di poter capire il prima possibile se ci sono altre somme da versare e che "questa vicenda si risolva in modo definitivo".