Protesta aumenti mensa, a Nova Milanese raccolte 1.420 firme
Sono state depositate in Comune: "Almeno si vada incontro alle famiglie con più figli"
Protesta aumenti mensa, a Nova Milanese raccolte 1.420 firme. Sono state depositate in Comune: "Almeno si vada incontro alle famiglie con più figli"
Firme depositate in Comune
Raccolte 1.420 firme in un mese che ora sono state protocollate in Comune a Nova Milanese. La protesta dei genitori novesi nei confronti degli aumenti della mensa scolastica era partita con una petizione lanciata sulla piattaforma Change.org il 24 maggio, all’indomani dell’apertura delle iscrizioni al servizio per l’anno scolastico 2024/2025.
Le nuove tariffe
Da settembre infatti è prevista una rimodulazione delle fasce Isee che passano da quattro a nove. Guardando quelle intermedie, l’incremento si aggira tra 0,46 centesimo e un euro a pasto (che sale a 1,80 euro se si guarda la fascia massima). Quindi ora per pranzare a scuola si dovrà pagare da un minimo di 3 ad un massimo di 6,50 euro. Cifra che dunque raddoppia o triplica in caso di più figli.
La richiesta
La promotrice della petizione, la novese Alessia Maggi, ha fatto pervenire le firme in Comune e la protesta potrebbe approdare in Consiglio comunale.
«Capiamo bene che i costi sono aumentati per tutto ma chiediamo almeno di andare incontro alle famiglie che hanno due o tre figli applicando delle riduzioni in questi casi» ha proposto Maggi.
La gara per il servizio di ristorazione scolastica
Ora si attende con particolare attenzione l’esito della gara d’appalto sul servizio di ristorazione scolastica che scadrà il 31 agosto.
«Abbiamo ricevuto la petizione ma la nostra posizione l’abbiamo già resa nota - ha premesso il sindaco Fabrizio Pagani - adesso aspettiamo l’assegnazione della gara e vedremo quale sarà il costo a pasto, poi faremo le nostre valutazioni».
L’Amministrazione ha ricordato che le tariffe attualmente in vigore sono ferme dal 2014 e nel frattempo il costo del pasto per il Comune è aumentato progressivamente fino ad essere superiore alla tariffa massima in vigore, da qui la necessità di adeguare le tariffe.