La storia

Un messaggero di pace da Monza alla terra dei Vichinghi

Il pittore Elend Zyma viaggia per l'Islanda a cavallo della sua moto. Lo accompagna un lenzuolo dipinto con il simbolo della pace.

Un messaggero di pace da Monza alla terra dei Vichinghi
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Elend Zyma: che ci farà mai un arista di Monza nella terra del ghiaccio e del fuoco, tra paesi spopolati e no man’s lands dove regna la natura più ostile? Porta un messaggio di pace a cavallo di una moto BMW Adventure, travalicando i confini geografici e politici.

Un monzese nella terra dei vichinghi

Elend Zyma, 46 anni, negli ultimi tempi si è fatto conoscere in città grazie ai suoi potenti lavori artistici. Tra gli ultimi progetti si ricorda l’allestimento nella Casa Circondariale di Monza della mostra «Evasione», dove hanno trovato posto i dipinti realizzati dai detenuti nel corso del suo laboratorio d’arte.
Il 21 giugno è iniziato il suo viaggio in moto lungo l’Europa. Destinazione finale l’Islanda, da cui tornerà negli ultimi giorni di luglio.

In viaggio con un lenzuolo

Ad accompagnarlo è un un enorme lenzuolo che reca impresso il simbolo della pace creato da Gerald Holtom nel lontano 1958. Lenzuolo che da sempre rappresenta uno tra i supporto preferiti su cui esprimere la sua vena artistica: «Niente ci conosce meglio di un lenzuolo. In esso veniamo avvolti quando nasciamo e moriamo, ed è un elemento costante della nostra quotidianità».

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Una staffetta che parte da lontano

Raccoglie così il testimone degli artisti Elisabetta Oneto e Felice Terrabuio, che col progetto GreenPax 2024 hanno riprodotto un enorme simbolo della pace nel giardino di Casa Francesco a Vedano al Lambro. «Mai come ora questa staffetta deve essere percepita come attuale e fondamentale».
«Si parla poco di pace. C’è bisogno di pace. La pace non conosce confine», sono i messaggi che rimbalzano ad intervalli regolari dai suoi social media.

Un messaggio universale che attraversa l'Europa

Il lenzuolo viaggia con lui, tappa dopo tappa. Viene esposto lungo la strada, tra paesaggi mozzafiato o cruciali per la nostra storia recente (come il memoriale dei processi di Norimberga), con l’intento di condividere un messaggio universale troppo spesso sottovalutato o messo in silenzio.
«Vorrei che i miei canali social divenissero una piattaforma per condividere storie personali o testimonianze di persone che hanno vissuto in zone di conflitto, per raccontare come la pace abbia cambiato le loro vite - precisa Zyma - Qualche amico in partenza ha persino deciso di portare con sé un lenzuolo analogo. Perché la speranza è che tutti possano diventare dei messaggeri della pace».

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