L'operazione a Lissone

Il video della baby gang che semina il panico in stazione e in centro

I ragazzini avevano agito contro dei coetanei sia in centro che alla stazione ferroviaria

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Sgominata la baby gang: sono tutti e quattro minorenni i giovani cui è stata applicata un'ordinanza di misura cautelare da parte dei Carabinieri di Lissone.

Quattro i minorenni coinvolti

Tra il 10 e il 15 luglio scorsi, i Carabinieri della Stazione di Lissone hanno eseguito un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal Tribunale per i minorenni di Milano a carico di quattro ragazzini di età compresa tra i 15 e i 16 anni, residenti rispettivamente nei comuni di Lissone e Triuggio, tutti ritenuti responsabili dei reati di rapina e lesioni personali in concorso.

Il provvedimento è stato emesso sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti dal Comando di via 25 Aprile nell’ambito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Milano, che ha richiesto l’applicazione della misura cautelare.

Il caso in stazione

L’indagine era partita da un episodio verificatosi nella tarda serata dello scorso 17 marzo alla stazione ferroviaria di Lissone, un 17enne del posto veniva accerchiato da quattro giovani, due dei quali gli chiedevano in prestito il proprio telefono cellulare per poi impossessarsene, mentre i complici, approfittando della distrazione del ragazzo, al contempo gli sottraevano anche del monopattino.

Per il solo fatto di aver tentato di opporsi e di ottenere la restituzione dei propri beni, il giovane era stato aggredito con calci e pugni e spintonato sui binari, dove continuava ad essere colpito, rischiando concretamente l’investimento da parte di un treno in transito.

Gli aggressori, appropriatisi della refurtiva, si dileguavano immediatamente: tre salendo a bordo del convoglio, il quarto a piedi.

Il 17enne finì in ospedale

La vittima, soccorsa da personale del 118 per le lesioni riportate, veniva trasportata in codice verde al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Desio e successivamente dimessa con una prognosi di 14 giorni.

All’identificazione degli odierni arrestati, i Carabinieri sono pervenuti a seguito di acquisizione di registrazioni degli impianti di videosorveglianza sul luogo del fatto e allo studio conseguente delle frequentazioni e degli spostamenti degli indiziati.

Gli altri episodi

Nel prosieguo delle indagini, i militari hanno altresì acquisito, a carico degli odierni arrestati, elementi che li collegherebbero, oltre al fatto per cui è stato emesso l’odierno provvedimento, ad ulteriori due episodi successivi di analoga matrice ai danni di altrettanti coetanei che, analogamente a quanto avvenuto il 17 marzo, rispettivamente il 4 e l’11 maggio, venivano accerchiati e derubati dei loro telefoni cellulari mentre si trovavano per le vie cittadine.

Gli arrestati, tutti di nazionalità italiana e due dei quali già noti alle Forze dell’ordine per fatti pregressi, sono stati condotti in diverse comunità terapeutiche della regione, a disposizione dell’Autorità giudiziaria che ha emesso il provvedimento.

Si precisa che gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva di condanna.

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