Incendio a Nova Milanese, a breve potrebbero rientrare a casa le prime famiglie
Sono iniziati i lavori di ripristino della palazzina dichiarata inagibile
Incendio a Nova Milanese, a breve potrebbero rientrare a casa le prime famiglie. Sono iniziati i lavori di ripristino della palazzina dichiarata inagibile
L'incendio del 5 luglio
Potrebbero rientrare nelle loro abitazioni a breve primi gli abitanti del piano terra e del primo piano della palazzina di via Buonarroti a Nova Milanese dichiarata inagibile in seguito al devastante incendio del 5 luglio.
Iniziati i lavori di ripristino
La settimana scorsa sono iniziati i lavori di messa in sicurezza e di ristrutturazione dello stabile dove risiedono in tutto otto famiglie. Nell’incendio, le cui cause non sono ancora state rese note, il tetto è andato completamente distrutto ma i danni si sono estesi anche ai piani inferiori e l’impianto elettrico è da rifare.
I danni
Nei giorni scorsi tecnici dell’impresa al lavoro hanno incontrato il sindaco Fabrizio Pagani per esporre il quadro della situazione e illustrare i prossimi interventi per il ripristino degli ambienti.
«Il tetto e la mansarda sono pesantemente danneggiati - ha premesso Pagani - al secondo piano invece bisogna verificare le condizioni del soffitto. I piani inferiori, cioé il piano terra e il primo, non sembra presentino grossi problemi, quindi fra non molto potrebbero rientrare nelle loro abitazioni cinque famiglie».
Priorità a tetto e impianto elettrico
Per ripristinare la mansarda invece ci vorrà più tempo.
«Le priorità sono la messa in sicurezza del tetto e dell’impianto elettrico, quello ai piani inferiori è stato isolato in modo da favorire il rientro delle prime famiglie - ha continuato il primo cittadino - i tecnici dell’impresa ci tengono costantemente aggiornati anche perché il Comune di volta in volta deve rilasciare i permessi per i lavori. Ora spettiamo la relazione dei tecnici e quando saranno agibili il piano terra e il primo piano emetterò la nuova ordinanza per consentire il rientro dei residenti di quegli appartamenti».
Delle otto famiglie evacuate, la maggior parte ha trovato una sistemazione alternativa in maniera autonoma, una è stata ospitata in un alloggio comunale e una in un appartamento della parrocchia.