Ha perso il suo Mario dopo il «sì» in casa di riposo
L'anziano si è spento a 97 anni. L’affettuoso ricordo della moglie Claudia
Si sono innamorati e sposati in casa di riposo, a Besana in Brianza. Sabato Mario Pozzoli, 97 anni, è volato in Cielo. La moglie Claudia lo ricorda con profondo affetto: «Con lui ho trascorso i miei anni migliori», assicura.
"Una benedizione del Signore"
Claudia dice che incontrare Mario è stata una benedizione del Signore. E ora che non c'è più il ricordo di un’unione speciale a scaldarle il cuore, nonostante il dolore dell’addio.
«Ma non piango... Mario non voleva che versassi nemmeno una lacrima...», spiega nel tenero tentativo di tenere a bada l’emozione.
Claudia Redaelli e Mario Pozzoli si sono incontrati e innamorati nei minialloggi della fondazione «Scola» di Brugora condividendo i cruciverba durante l’emergenza sanitaria. Il 25 settembre del 2021 il fatidico «sì», scambiato nella vicina chiesa dei Santi Pietro e Paolo quando lui contava 94 primavere sulle spalle e lei 78. Davanti all’altare erano raggianti: la sposa in abito verde e blu abbinato alle scarpe dal tacco basso e allo smalto; lo sposo in smoking nero e bombetta.
Sabato scorso, a nemmeno un mese dal terzo anniversario di nozze, Mario si è spento a 97 anni, dopo un ricovero in rsa di una ventina di giorni durante i quali la moglie non gli ha lasciato mai la mano. Il funerale è stato celebrato nella stessa chiesa del matrimonio, addosso gli stessi abiti.
"I migliori anni della mia vita"
«Quelli trascorsi con Mario sono stati i migliori anni dell’ultima parte della mia vita», ci ha confidato Claudia, accogliendoci tra i chiostri dell’ex monastero benedettino, a una manciata di metri dal punto in cui, nei mesi estivi, lei e il marito si godevano il fresco (il 97enne pure una delle cinque sigarette giornaliere concesse). «Era una persona speciale, delicato, educato, un gentiluomo. Insieme alla prima moglie (morta da qualche anno, ndr), ha cresciuto con amore le tre figlie che mi hanno accolto con grande affetto. E non si piangeva mai addosso, nemmeno davanti agli acciacchi con i quali era costretto a fare i conti: era lui a dare coraggio a me».
Quattro anni di convivenza e tre di matrimonio: mai un litigio?
«Mai e non c’è stato giorno che non abbiamo passato insieme. Dalla colazione (Mario si alzava con una fame da lupo) fino alla sera. Ci volevamo troppo bene. Un bene corredato da rispetto ed educazione».
Nemmeno quando lui le dava i voti? (Pozzoli era un docente in pensione che scherzosamente valutava la sintassi della moglie)
«Nemmeno. E poi ero io a chiederglielo. Anche negli ultimi giorni gli avevo detto di non essere ancora pronta per la sufficienza...», ricorda sorridendo Claudia prima di congedarci. Ad attenderla nel suo minialloggio c’è la figlia di Mario passata per un saluto.