"Stop bombing Gaza", flashmob per l'apicoltore multato
"Solidarietà a Marco Borella. Dopo quello che è successo non potevamo stare zitti. Condanniamo tutte le guerre, tutti gli invasori, tutte le violazioni dei diritti umani". "
"Stop bombing Gaza", a Desio il flashmob per l'apicoltore multato. Un'iniziativa promossa da Desio Città Aperta, con la presenza anche di apicoltori vicini a Marco Borella, sanzionato per aver esposto lo striscione lunedì al mercato di Desio.
Striscioni contro la guerra e sostegno all'apicoltore multato
Lunedì l'apicoltore della provincia di Como, Marco Borella, era stato multato dai Carabinieri per lo striscione che aveva esposto davanti al suo banco, al mercato di Desio, con la scritta "Stop bombing Gaza stop genocide", facendo riferimento all'articolo 23 del Codice della strada, che disciplina la pubblicità sulle strade e sui veicoli. La multa sarebbe stata formalizzata indipendentemente dal contenuto, ma con una errata interpretazione della norma dal momento che lo striscione non si trovava in un punto tale da distrarre gli automobilisti. Immediate le contestazioni e numerose le manifestazioni di solidarietà nei confronti dell'apicoltore, con la presentazione anche di un'interrogazione parlamentare, fino alla revoca della sanzione, avvenuta mercoledì.
Flashmob in piazza Conciliazione
Nel pomeriggio di ieri, giovedì 17 ottobre, rappresentanti delle associazioni, cittadini, ed esponenti politici di vari Comuni si sono ritrovati in piazza Conciliazione a Desio con Desio Città Aperta per esprimere il proprio sostegno all'apicoltore multato (la sanzione mercoledì è stata poi revocata in autotutela dai Carabinieri) che aveva esposto lo striscione con la scritta: "Stop bombing Gaza, no genocide" e per manifestare il proprio dissenso nei confronti della guerra in atto.
"L'unione fa la forza, vogliamo un mondo di pace"
"Siamo qui per manifestare il diritto di esprimere la nostra opinione, a sostegno del popolo palestinese e in solidarietà a Marco Borella - ha detto Mauro Confalonieri, di Desio Città Aperta - La multa, dopo che la notizia si è diffusa in tutta Italia e dopo le numerose reazioni polemiche, è stata cancellata. Segno che l'unione fa la forza e insieme possiamo fare tanto. Ma abbiamo deciso di non annullare il flashmob perché crediamo che sia importante ritrovarsi, manifestare, sottolineare che noi vogliamo un mondo in cui ci sia il diritto di esprimersi" e ha poi ricordato l'articolo 21 della Costituzione. "Vogliamo un mondo in cui ci sia la pace e condividiamo il messaggio di Marco Borella. Grazie per essere qui. Desio è una città aperta".
"Dopo quello che è successo non potevamo stare zitti"
"Vogliamo fare sentire la vostra voce. Per la pace, contro le guerre - è intervenuta Denise Carraro di Desio città aperta - Dopo quello che è successo a Marco Borella, non potevamo stare zitti. Vogliamo esprimere la nostra solidarietà a Marco e fargli capire che non è solo. Il 26 gennaio 2024, la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja ha accolto la richiesta mossa dallo Stato del Sudafrica che accusa lo Stato di Israele per atti di genocidio nei confronti del popolo palestinese presente nella Striscia di Gaza.
Pur non chiedendo un formale cessate il fuoco e non esprimendosi sull'accusa di genocidio, su cui servirà tempo per avere una sentenza definitiva, la Corte ha preliminarmente invitato lo Stato di Israele a prevenire qualsiasi tipo di atto assimilabile al genocidio, come uccisione, gravi danni fisici o psicologici, distruzione fisica, totale o parziale, del popolo palestinese, attacchi indiscriminati a ospedali e ha intimato di garantire l’accesso nella Striscia di beni di prima necessità ed aiuti umanitari.
"Condanna a tutte le guerre"
E ha proseguito: "Purtroppo, il massacro continua. Il 14 ottobre, giorno in cui è stata inflitta la multa a Marco per il suo striscione, Israele ha bombardato di nuovo Gaza. E’ bruciata la tendopoli nel cortile di un ospedale. Sono morti, bruciati vivi, i profughi di guerra. Le immagini dei corpi tra le fiamme hanno fatto il giro del mondo. Chiediamo lo stop ai bombardamenti, stop al genocidio. Condanniamo tutte le guerre, tutti gli invasori, tutte le violazioni dei diritti umani. Non solo a Gaza, ma nel mondo intero. Siamo sempre scesi in piazza contro ogni violenza, sopruso e ingiustizia, e continueremo a farlo. Possiamo dire tutti insieme 'Stop bombing Gaza - Stop genocide'".