Briosco, lavori per lo svincolo: a Fornaci c’è il rischio bombe
E’ in corso la bonifica di un terreno di via XI Febbraio. Si cercano i residuati della polveriera attiva durante la Guerra
«Bonifica da ordigni esplosivi residuati bellici». La scritta sui cartelli che da giorni campeggiano a margine di un terreno in via XI Febbraio, a Fornaci di Briosco, hanno fatto tremare la gambe a più di qualcuno. Non notarli, per chi si trova a passare lungo la direttiva che porta dalla frazione a Briosco capoluogo, è quasi impossibile: sono affissi sulla rete arancione che circoscrive l’area a ridosso dello svincolo della Ss36. All’interno macchinari e personale specializzato al lavoro. La spiegazione è a cavallo tra presente e passato.
Presente è l’intervento che Anas ha in programma sullo svincolo di Fornaci della Valassina, verso Milano, così come in direzione opposta, sul celebre «curvone», parte del maxi progetto da 43 milioni di euro sulla porzione di «36» che corre tra Giussano e Civate finanziato da fondi Pnrr per garantire la sostenibilità delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Propedeutico all’avvio del cantiere è l’intervento di bonifica preventiva da ordigni esplosivi residuati bellici. Ma da dove arrivano? E’ qui si va nel passato, con il prezioso aiuto delle «pillole di storia» condivise dal professor Domenico Flavio Ronzoni su Facebook e raccolte nel volume «Briosco: cento pillole di storia» pubblicato a fine dello scorso anno.
La polveriera di Fornaci
Non tutti sanno che Fornaci, alla fine della Seconda guerra mondiale, fu sede di una polveriera. In particolare «il comando tedesco, nel febbraio 1945, decise di trasferire a Briosco, nella fornace della ditta R.D.B., il materiale esplosivo della polveriera di Ceriano Laghetto, che aveva subito pesanti bombardamenti il giorno di Natale del 1944 - recita la “pillola” datata aprile 2020 - Il trasporto dei materiali fu completato nel febbraio 1945 e da allora la popolazione della nostra frazione visse momenti di ansia, sia per la presenza di un presidio tedesco sia perché si temeva che la polveriera sarebbe diventata obiettivo per i bombardieri alleati».
Il bombardamento, purtroppo, giunse veramente alle 7.35 dell’11 aprile 1945. «Come racconta l’allora parroco di Fornaci don Ettore Preziati nel Liber Chronicus della parrocchia, quattro bombardieri inglesi mitragliarono la polveriera e sganciarono otto bombe da 250 kg, più altre tre che rimasero inesplose», prosegue l’ex sindaco citando le parole del sacerdote che dipingono uno scenario agghiacciante. «Due sono scoppiate nella fornace R.D.B dove ci sono i depositi tedeschi, una nella fornace di Anselmo Consonni e due a cento metri dall’asilo. Queste rovinarono tutto il fabbricato del beneficio parrocchiale. Una scheggia entrata dalla porta uccise suor Antonietta asportandole metà faccia e parte del cranio. Per fortuna non c’erano i bambini».
«Lo spavento fu grande - termina la “pillola” - ma la povera suor Antonietta fu l’unica vittima di quel bombardamento, né vi furono feriti. Non si verificarono altre incursioni aeree e due settimane dopo la guerra terminava, giungevano gli Alleati e i partigiani prendevano in mano la situazione anche a Briosco».
Svincoli sotto i ferri
Come detto la bonifica è il passo che precede l’avvio del cantiere per la riqualificazione dello svincolo della Ss36 di Fornaci. L’intervento prevede la realizzazione della corsia di decelerazione, parallela e separata dall’asse stradale. Sotto i ferri finirà inoltre l’uscita per Briosco, in direzione Lecco. Oggi «cieca», sarà anticipata prima del celebre «curvone» - il cui raggio di curvature sarà addolcito - grazie a una nuova bretella che si congiungerà direttamente alla rotatoria della Provinciale 102. L’attuale rampa sarà mantenuta ma ridisegnata e utilizzata solo per l’immissione in Valassina. Infine verranno installati pannelli lungo il guard rail tra i due sensi di marcia della Statale per evitare che, in caso di incidenti, curiosi nella carreggiata opposta rallentino e provochino così ulteriori tamponamenti.