Viabilità

Protesta a Meda: "Via Vignazzola deve tornare a senso unico"

I residenti sul lato medese della strada condivisa con Seveso si lamentano dopo la reintroduzione del doppio senso.

Protesta a Meda: "Via Vignazzola deve tornare a senso unico"
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«In più di un mese dalla reintroduzione del doppio senso di marcia sono già successi quattro incidenti, per fortuna non gravi. Per non parlare degli specchietti danneggiati delle auto parcheggiate e della scarsa visibilità quando usciamo dai passi carrai. Via Vignazzola deve tornare a senso unico, è una questione di sicurezza».

Protesta in via Vignazzola: "Torni a senso unico"

Lo dicono a gran voce Egidio Mosconi, Sandro Comi e Aldo Galli, tre membri del Comitato via Vignazzola, un gruppo di cittadini che comprende una cinquantina di residenti sul lato di Meda della strada condivisa con Seveso. Una via di confine che nel tratto compreso tra via San Carlo e via Carducci è piuttosto stretta, considerando anche i parcheggi che costeggiano il lato con i condomini.

Tanti incidenti con il doppio senso

«In passato erano capitati diversi incidenti, due addirittura mortali, e dal 2005 sulla strada era stato istituito il senso unico da via San Carlo, proprio per garantire una maggiore sicurezza - spiega Mosconi a nome del gruppo - E la situazione è decisamente migliorata, non sono capitate situazioni di pericolo».

Ma l’anno scorso, «per consentire al Comune di Seveso di realizzare i lavori in via San Carlo, d’accordo con il Comune di Meda è stato istituito provvisoriamente il doppio senso di circolazione. E i problemi sono tornati - sottolinea Mosconi - Conclusi i lavori, nel settembre 2023 è stato finalmente ripristinato il senso unico e speravamo che non ci fossero più cambiamenti».

Dal 25 settembre è stato reintrodotto il senso unico in via Vignazzola

Invece, dal 25 settembre di quest’anno la strada è tornata a doppio senso e per i medesi è ricominciato un incubo.

«Ci hanno detto che è una modifica necessaria per consentire i lavori di bonifica della diossina, nell’ambito del cantiere di Pedemontana, ma questi interventi sono iniziati solo a Cesano, a Seveso e Meda non ancora - tuonano i tre medesi - Tra l’altro, a nostro avviso, i camion con il materiale da smaltire non passeranno neanche da qui. E noi dobbiamo sorbirci il doppio senso, con tutti i problemi che ne seguono».

"I dossi, il rilevatore di velocità e gli specchi parabolici non bastano"

Nelle scorse settimane, dopo la reintroduzione del doppio senso, il Comune di Meda ha provveduto a posizionare dei dissuasori:

«Sono stati messi due dossi, un rilevatore di velocità e degli specchi parabolici, ma non sono interventi risolutivi - aggiungono Mosconi, Comi e Galli - Questo tratto di via Vignazzola è troppo stretto e il traffico è intenso, transitano anche molti mezzi pesanti e chi proviene dalla superstrada vede un lungo rettilineo e accelera. Ogni volta che usciamo dai nostri passi carrai dobbiamo farci il segno della croce sperando che in quel momento non passi nessuno, perché a causa delle auto parcheggiate la visibilità è ridotta e gli specchi parabolici non aiutano molto».

Problemi che riguardano solo i medesi, «dato che, in questo tratto di via Vignazzola, sul lato di Seveso non ci sono abitazioni o condomini, ma solo il muro di cinta dell’ex seminario». E anche se «ci è stato assicurato che la strada tornerà a senso unico», di fatto «vorremmo capire quando. Tutto ci fa pensare che il doppio senso sarà definitivo», concludono.

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