La Madonna Bogani è tornata a Cesano Maderno
Restituito all'originaria bellezza il dipinto voluto nel 1985 dagli abitanti del rione Burghett
Restituito al rione Burghett e alla comunità tutta di Cesano Maderno, dopo l’intervento di restauro voluto dall’Amministrazione comunale, la "Madonna con Cristo morente" meglio conosciuta come "Madonna Bogani" dal nome del maestro che la realizzò.
La Madonna Bogani è tornata a Cesano Maderno
Ieri mattina, domenica 17 novembre, in via San Carlo, la partecipata cerimonia di riposizionamento e benedizione, alla presenza delle autorità cittadine e di un centinaio di abitanti.
"Emblema del Burghett", come l’aveva definita in una sua poesia Ruggero Colombo, l’indimenticato poeta del rione, "preghiera dipinta sui muri", come l’ha ribattezzata Fernardo Bucchioni ieri nel ricordarne la storia, la Madonna Bogani rappresenta per i cesanesi "un segno di fede e di speranza", per dirla con il parroco don Stefano Gaslini.
Voluta nel 1985 dagli abitanti del rione
Nel 1985 "gli abitanti del rione fecero una raccolta fondi per la realizzazione di una nuova Madonna dell’Addolorata in sostituzione di quella della vecchia cappella che sorgeva in questo stesso punto e la commissionarono al maestro Mario Bogani – ha spiegato il presidente del Rione Burghett, Alberto Palamini - Negli anni passati noi del Rione e la famiglia Strada ci siamo sempre presi carico della manutenzione, facendo intervenire, fino a quando è stato possibile, lo stesso Bogani, mancato nel 2016".
Restaurata in un laboratorio di Bergamo
Il restauro conservativo del dipinto su tela, sollecitato all’Amministrazione dal Rione e dal quattro volte sindaco oggi consigliere regionale Gigi Ponti, che al Burghett è nato e cresciuto, è stato affidato a Federica Giudici del laboratorio di restauro Artemisia di Bergamo (per felice coincidenza ex allieva del maestro Bogani all’Accademia di Como). Il dipinto è collocato dove un tempo c’era "una cappella adibita al culto popolare, probabilmente dedicata alla Madonna Addolorata, demolita nel 1929 - ha ricordato Fernardo Bucchioni - Solo l’affresco sull’altare, una Pietà, venne mantenuto, fino a quando fu sostituito da quello del Bogani".
Il ricordo delle terribili pestilenze
L’opera restituita all’originaria bellezza è in un "punto che è sempre stato strategico per Cesano perché questa strada era il primo collegamento tra Milano e Como", ha ricordato Gigi Ponti. Non a caso in via San Carlo, protettore degli appestati, fa anche memoria delle "due tragiche pestilenze del Seicento che sterminarono la popolazione cesanese", ha aggiunto Ponti.
Il censimento delle edicole votive
"Questa è cultura e conservazione della memoria, due aspetti che come Amministrazione comunale vogliamo valorizzare. Ringrazio l’assessora Martina Morazzi e gli uffici per avere seguito i lavori", ha detto con orgoglio il sindaco Gianpiero Bocca annunciando l’avvio di un censimento delle edicole votive presenti su tutto il territorio comunale.