Spinto sotto il treno: messa alla prova per i due 15enni
Lavori di pubblica utilità per i quindicenni di Desio e Seregno che se la presero con un coetaneo di Lentate.
Il Tribunale dei minori ha accordato la messa alla prova per 2 anni e 4 mesi ai due ragazzi responsabili dell’incredibile aggressione ai danni di un quindicenne di Lentate sul Seveso, che era stato spinto contro un treno in movimento nel gennaio 2023 alla stazione di Seregno. A scatenare la violenza una ragazzina contesa.
Messa alla prova per i due aggressori della stazione
La cosiddetta "map" è stata accordata dal Tribunale dei minorenni di Milano per la durata di due anni e quattro mesi e consente, in caso di esito positivo, di estinguere il reato. Viene sottoposta, però, a periodici controlli da parte dell’autorità giudiziaria.
Nessun risarcimento per la vittima
La vittima del gesto compiuto da due ragazzini all’epoca quindicenni come lui (residenti a Desio e Seregno), non ha ricevuto alcun risarcimento, ma ha subito pesanti conseguenze, soprattutto psicologiche, da quell’aggressione che lo ha visto "miracolato".
Spinto sotto un treno alla stazione
Il 25 gennaio 2023 si era rifiutato di consegnare la sua felpa a un gruppo di ragazzi, mentre aspettava il regionale che lo avrebbe dovuto portare a casa, al binario 2 della stazione di Seregno. Il minore, a seguito della spinta, aveva sbattuto forte contro i vagoni fino a cadere nello spazio tra le ruote e la banchina, fortunatamente senza riportare gravi conseguenze. Era finito all’ospedale San Gerardo di Monza in codice giallo per un trauma cranico e a un piede. L’autore, invece, era stato identificato dagli agenti della Polfer.
All'origine dell'aggressione una ragazzina contesa
La vittima stava aspettando il treno per Lentate sul Seveso, il Comune in cui risiede. Con lui, in quel momento, c’era un amico, suo coetaneo, anch’egli residente a Lentate. I due erano stati avvicinati da un gruppo di giovanissimi con la richiesta perentoria di consegnare loro la felpa bianca indossata dal ragazzo (marca Lacoste). Sembra che dietro ci fosse una vicenda di gelosia per alcuni sms inviati a una ragazza conosciuta da vittime e aggressori.
I responsabili individuati dalla Polfer
In stazione si erano precipitati i Carabinieri, la Polizia ferroviaria e i mezzi dei soccorritori. Il gruppo di assalitori si era dileguato, fino a che uno dei ragazzi del gruppo di aggressori non era ritornato sul posto, dove era stato bloccato e interrogato dalla Polizia ferroviaria.