Medaglia d'onore al gelataio di Canonica
Conferita dal presidente della Repubblica in memoria di cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti.
Ha vissuto un’esperienza molto dura, costretto a sottostare a ordini e prove disumane, privato del cibo e del bere. La sua forza sono stati i compagni, con i quali ha costruito legami forti, e la speranza di tornare a casa. Eliseo Lissoni, per tutti Iseo, di Triuggio, mancato nel dicembre del 2000, è tra gli insigniti della medaglia d’onore alla memoria di cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti.
Medaglia d'onore al gelataio di Canonica
Un riconoscimento conferito dal presidente della Repubblica, consegnato dalla Prefettura in occasione della commemorazione della Giornata della Memoria. Nato a Canonica il 20 gennaio 1923, Eliseo viene chiamato alle armi come aviere di leva. Partecipa a operazioni di guerra sul fronte del mediterraneo. Il 9 settembre 1943 viene catturato in Grecia dalle forze armate tedesche e rinchiuso nel lager Bezeichnung dove rimane fino al 1 aprile 1945 quando viene liberato dalle truppe alleate. Nel 1948 conosce la moglie Carla Nova, colpito dai suoi capelli rossi ramati: si sposano il 30 maggio 1953 e dal matrimonio nascono cinque figli (due morti prematuramente). Con la moglie aprirà un negozio di ortofrutticoli e un piccolo bar gelateria (oggi Iseo) che, negli anni, si è ingrandito sempre più.
L'aiuto del professor Francesco Mandarano
"E’ grazie al professor Francesco Mandarano che siamo riusciti a recuperare tutte le informazioni sull’esperienza di papà, tra cui anche una cartolina che aveva inviato a casa ma che non è mai arrivata - racconta la figlia Loredana insieme alla mamma Carla - Raccontava poco della prigionia e quando è tornato a casa era irriconoscibile per le sofferenze patite. Ha fatto una bella battaglia. Piano piano si è ripreso e ha costruito la sua vita. Questa medaglia è il giusto tributo per quello che gli hanno fatto in Germania".
Da ambulante a gelataio
"All’inizio di mestiere faceva l’ambulante mentre io mi occupavo del negozio di frutta e verdura - ricorda la moglie - Poi un giorno ha conosciuto un fornitore di macchine per il gelato e da lì è iniziata la nostra attività di gelateria a Canonica, che di recente ha cambiato gestione ma ci fa molto piacere che abbiano deciso di intitolarla a Iseo. Mio marito era molto preciso e non era mai stanco di lavorare. Era appassionato di ciclismo, di calcio (tifava Inter) ma soprattutto era legatissimo ai suoi nipoti. Purtroppo negli anni ha avuto dei problemi di salute, fino a quando è mancato il 30 dicembre del 2000. I compagni sono stati la sua salvezza oltre alla speranza di tornare a casa - ricorda ancora la figlia - In particolare si era legato a un compagno di Bergamo del quale aveva perso le tracce ma, qualche anno dopo, lui si è presentato qui a casa e per papà è stata una grande gioia».
Il servizio completo è pubblicato anche sul Giornale di Carate in edicola da martedì 21 gennaio 2024.