I genitori degli atleti chiedono le dimissioni del presidente
Su Change.org la denuncia dei disservizi, dei debiti mai sanati e delle strutture ormai fatiscenti della Forti e Liberi

La sensazione dei genitori è quella di «una barca che sta affondando». Da qui la presa di posizione forte: oltre 300 firme raccolte online in meno di una settimana per chiedere le dimissioni del presidente e del Consiglio direttivo della Forti e Liberi, storica società sportiva di Monza.
Genitori contro il presidente
Torna a far parlare di sé la società storica di viale Battisti che raggruppa basket, atletica e ginnastica sotto la sua insegna dopo i contenziosi con il Comune che hanno tenuto banco nei mesi scorsi. E’ di settimana scorsa la decisione del Municipio di arrivare a chiedere l’escussione parziale della fideiussione di 44mila euro che era stata emessa a garanzia degli obblighi contrattuali. La Forti e Liberi, secondo il Comune, non ha eseguito le opere a suo carico quali la sostituzione di alcuni infissi e di alcune vetrate nel palazzetto.
Nell’atto col Municipio era anche precisato che, nel caso in cui questi interventi non fossero stati effettuati entro luglio dello scorso anno, «il concessionario avrebbe dovuto corrispondere in denaro la quota residua dovuta». A oggi, dei lavori non c’è traccia. Da qui la decisione del Comune.
Quella della Forti e Liberi però è una situazione di difficoltà che si trascina da almeno due anni. A settembre 2023 si verificò la protesta degli allenatori che hanno scelto di andarsene in polemica sempre per dissidi con il presidente. «L’ambiente non è più quello di un tempo», la motivazione degli allenatori.
Ora invece su Change.org è comparsa addirittura una petizione dal titolo «Un nuovo futuro per la Forti e Liberi: partecipa al cambiamento» promossa da alcuni genitori i cui figli frequentano il settore Atletica.
La denuncia dei genitori
«Riteniamo inaccettabile la gestione del Presidente della Polisportiva, Alessandro Riva. Le sue decisioni degli ultimi anni hanno compromesso la qualità dello sport offerto agli atleti e alle loro famiglie, causando malcontento e difficoltà economiche che mettono a serio rischio il futuro della Società», spiegano i promotori della petizione.
Le principali ragioni alla base della richiesta di dimissioni sono legate a una serie di disservizi, a partire dai debiti non sanati e dalle condizioni in cui si trovano le strutture sportive. Si legge ancora:
«C’è un accumulo di un debito di 256.000 euro con il Comune e non sono state sfruttate le opportunità offerte per ripianarlo - si legge ancora nella petizione - Stiamo vivendo disservizi gravi: per tre settimane è mancata l’elettricità e questo ha causato un forte disagio a tutti i tesserati e ha costretto la società a noleggiare un generatore, con un'ulteriore spesa inutile».
Nel lungo elenco di richieste dei genitori c’è anche quella di manutenere le strutture:
«Ormai sono inadeguate: l’impianto luci delle palestre e della pista di atletica hanno numerosi fari non funzionanti e di vecchia generazione, con conseguenti problemi di visibilità e costi energetici elevati - lamentano ancora i firmatari - L’igiene è insufficiente: palestre spesso sporche, bagni fatiscenti e non utilizzabili a causa di guasti. Senza contare l’utilizzo improprio degli spazi: magazzini sporchi adibiti illegittimamente a sale pesi e ancora servizi inadeguati: docce frequentemente fredde e riscaldamento malfunzionante».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata anche la vendita del pulmino utilizzato per il trasporto degli atleti alle competizioni, che ha così privato famiglie e allenatori di un servizio essenziale.
«Condizioni tali da indurre diversi allenatori a dimettersi per il mancato rispetto degli accordi economici e contrattuali. Il futuro della Società e dello sport per i nostri ragazzi non può essere compromesso da una gestione inefficiente e priva di trasparenza».