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Pedemontana, la partita si sposta sulle compensazioni: "Non dobbiamo abbandonare il campo"

Tracciati, traffico e cantierizzazioni incombono sul territorio di Usmate Velate; presentata anche la proposta della "Barriera Verde" per salvare il salvabile

Pedemontana, la partita si sposta sulle compensazioni: "Non dobbiamo abbandonare il campo"
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Anche Usmate Velate alza la voce contro Pedemontana. E se da una parte cresce la consapevolezza che l'autostrada non si può fermare, ecco che prende sempre più corpo la proposta della cosiddetta "Barriera Verde", ovvero un progetto legato alle compensazioni ambientali che, a detta degli attivisti, potrebbe quanto meno salvare il salvabile.

Pedemontana, Usmate Velate alza la voce

Il tema è stato nuovamente affrontato ieri sera, giovedì 16 aprile, in occasione di un'assemblea organizzata in paese dal Circolo Gaia Legambiente in collaborazione con i movimenti "No Pedemontana" del territorio e l'Amministrazione comunale di Usmate Velate. Il paese, ricordiamo, sarà particolarmente interessato dal passaggio della cosiddetta tratta "C", che da Cesano Maderno terminerà all'imbocco della Tangenziale Est transitando tra Velate e la Bananina prima di raggiungere Velasca:

"Come Circolo abbiamo sempre contrastato l'opera - ha esordito la presidente del sodalizio, Isabella Sangalli - E' uno sfregio al territorio e questo è ormai sotto gli occhi di tutti: basta guardare cosa sta succedendo ai boschi di Bernate, al confine con il nostro paese. Ecco perché lavorare in rete è fondamentale per salvaguardare il più possibile l'ambiente e la comunità. Abbiamo perso la sfida? Pedemontana, purtroppo, è una realtà con cui dobbiamo fare i conti, ma non per questo dobbiamo lasciare il campo e smettere di far sentire la nostra voce"

Il progetto della tratta C

Per quanto riguarda il territorio di Usmate Velate, dicevamo, si parla della tratta "C". Il tracciato proverrà da Arcore e "taglierà" il paese nella zona di Velate compresa tra via San Giovanni Bosco e viale Monza, all'altezza della rotonda della "Bananina", prima di procedere verso Velasca, dove verrà creato uno svincolo grande quanto la frazione vimercatese stessa.

"Il percorso sarà interamente in trincea a una profondità di circa 10 metri rispetto all'attuale sedime stradale - ha aggiunto Massimo Stucchi, referente del movimento No Pedemontana di Lesmo - In questo contesto, non verrà creata alcuna barriera acustica capace di arginare ulteriormente l'inquinamento acustico. Non è tutto. Perché proprio sui terreni prospicienti l'attuale tangenzialina usmatese (sul lato detro provenendo da Arcore, ndr) sorgerà anche un'area di servizio al cantiere stesso: parliamo di un terreno verde esteso per circa 31mila metri quadri che verrà asfaltato per permettere l'insediamento di una serie di servizi utili alla fase di cantierizzazione come uffici, alloggi per i lavoratori, depositi per i mezzi e via discorrendo"

Il nodo viabilità

Il nodo viabilità resta il più intricato. A oltre 180 giorni dall'apertura ufficiale dei lavori, nessuna strada di cantiere è stata aperta. Un bel problema per Velate, che in questi mesi ha visto transitare su via San Giovanni Bosco, don Minzoni e via della Brina oltre 7mila mezzi pesanti che stanno lavorando al cantiere di Arcore. Una situazione che il sindaco Lisa Mandelli non è più disposta a tollerare:

"Ho scritto a Pedemontana sollecitando l'apertura della strada interna al cantiere che collegherà via Varisco a via Gilera senza transitare dalla viabilità del nostro territorio. E' una situazione veramente pericolosa per tutti: ci è stato detto che la strada verrà aperta entro fine aprile"

Sempre a proposito di viabilità, enormi disagi in vista anche durante i lavori di realizzazione dell'autostrada in sé. In questo frangente verrà creata una viabilità temporanea che si comporrà di quattro differenti fasi. L'ultima delle quali porterà alla realizzazione della rotonda vera e propria sullo svincolo della Bananina:

"Abbiamo chiesto che essa venga invece realizzata come prima opera: si tratta di una rotatoria necessaria in termini di sicurezza, la cui mancata costruzione ci riporterebbe indietro di anni vista tutta la fatica che abbiamo fatto per ottenere l'attuale intersezione che regola in maniera sicura la circolazione tra Arcore e Velate"

Nel limbo tra la "C" e la "D breve"

Come fatto presente a Carnate, anche Usmate Velate resterà nel limbo tra la tratta "C" e la "D breve", ovvero l'ultimo tracciato di Pedemontana che, a livello teorico dato che un progetto esecutivo (e finanziato) a oggi non esiste ancora, collegherà Vimercate con Agrate. Ma se i lavori della prima tratta dovrebbero finire entro il 2028, per quelli della seconda si parla del 2032.

"E' un lasso di tempo troppo vasto, durante il quale si rischia di avere una mole di traffico spaventosa sul territorio di Usmate Velate. La problematica principale è dovuta al fatto che tra lo svincolo di Pedemontana di Velasca e l'ingresso nella Tangenziale Est non ci saranno rampe di accesso diretto, ma i veicoli dovranno uscire sulle strade di paese e poi prendere altre direzioni. Anche in questo caso abbiamo chiesto rassicurazioni e il ripristino delle rampe, ma ci è stato detto che se ne parlerà solamente con l'eventuale "D breve"

A questo problema si aggiunge poi quello della "TRMI17", ovvero la bretella che dalla rotonda del ristorante "Bergamina", lungo il "Pagani", giungerà fino alla SP177 tra Usmate Velate e Carnate lambendo il territorio di Oreno e Velasca. Anche in questo caso, il grande effetto collaterale, sarà un enorme travaso di traffico sulla viabilità locale.

Il tema delle compensazioni

Di fondamentale importanza resta il tema delle compensazioni. Se da una parte Pedemontana non vuole saperne di realizzare il collegamento ciclabile che unirebbe Usmate Velate con Arcore tra viale Monza e via Gilera, dall'altra le Amministrazioni e le associazioni lavoreranno in sinergia per realizzare la cosiddetta "Barriera Verde". Si tratta di un progetto sostenuto dai movimenti ambientalisti con il quale si punterebbe a creare nuove aree verdi e piantumate che possano in qualche modo ridurre l'impatto dell'autostrada.

"Sia chiaro, a oggi non esiste compensazione che possa alleviare un'opera come Pedemontana - ha sottolineato Marco Monguzzi, anima del Plis Parco dei Colli Briantei - Dobbiamo però salvare il salvabile. Da questo punto di vista l'obiettivo della "Barriera Verde" che proponiamo è quello di riportare sul territorio le risorse dedicate alle compensazioni ambientali, che oggi però potrebbero essere destinati dalla Regione anche a Comuni che non sono coinvolti dal passaggio dell'autostrada. Risorse che peraltro noi abbiamo chiesto di raddoppiare. Come? Attraverso l'acquisizione e la riforestazione di nuove aree, anche private, che andremo a indicare. L'importante, a mio avviso, è il primo passaggio, ovvero l'acquisizione delle aree, per il quale dovremmo spendere tutto quello che potremo avere a disposizione. Per la riforestazione, invece, potremo accedere a una serie di forme di finanziamenti parallele"

Nel caso specifico di Usmate Velate il Circolo Gaia Legambiente ha già individuato alcune zone adatte a questo particolare progetto: tra via della Brina e il cimitero, in località Bettolino; tra via della Brina e via Foscolo; nella zona del Noceto di Cascina Corrada, nei pressi del ponte Molgora tra via Piave e viale Lombardia e, infine, lungo la SP177 dove sorgerà l'area di cantiere che un domani è destinata a essere dismessa.

"Quella contro Pedemontana può essere considerata una sfida persa, è vero, perché è un'opera che la politica vuole portare a termine a tutti i costi. L'unica speranza rimasta è che i soldi per questa autostrada non bastino e che quindi rinuncino a farla. Noi però non dobbiamo abbandonare il campo, dobbiamo lavorare insieme ed evitare che al disastro, ormai inevitabile si sommi altro disastro"

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