"Il piano StMicroelectronics deve cambiare"
L'opinione espressa dalla Fim Cisl a seguito dell'incontro che si è tenuto ieri, giovedì 17 aprile, in commissione attività produttive della Regione Lombardia

"Il piano StMicroelectronics deve cambiare". Questa in sostanza l'opinione unanime espressa dalla Fim Cisl a seguito dell'incontro che si è tenuto ieri, giovedì 17 aprile, in commissione attività produttive della Regione Lombardia tra i rappresentanti delle istituzoni e le rappresentanze sindacali territoriali e aziendali dei siti di StMicroelectronics di Agrate e Cornaredo.
"Il piano StMicroelectronics deve cambiare"
Rivedere completamente il piano industriale presentato lo scorso 10 aprile dalla multinazionale STMicroelectronics e che prevede 2800 esuberi a livello mondiale e la riconversione del sito di Agrate Brianza. E’ quanto hanno ribadito i rappresentanti sindacali intervenuti in audizione durante la riunione odierna della Commissione Attività produttive, presieduta da Marcello Ventura (FdI). L’incontro era stato richiesto dai Consiglieri Onorio Rosati (AVS), Luigi Ponti (PD) e Jacopo Dozio (FI) e ha visto la partecipazione di una folta delegazione sindacale, con esponenti di FIOM Cgil Brianza, FIM Cisl Monza Brianza Lecco, UILM Milano, Fismic Confsal e della RSU, e di rappresentanti delle istituzioni e di funzionari della Giunta regionale.
Da parte del sindaco di Agrate Simone Sironi e del Consigliere delegato della Provincia di Monza e Brianza Francesco Cirillo (presente anche il Presidente della Provincia Luca Santambrogio) è stata manifestata grande preoccupazione per le possibili ricadute negative sul territorio. Sulla stessa lunghezza d’onda sono intervenuti i Consiglieri regionali, sia di maggioranza che di minoranza, i quali hanno ribadito la gravità della situazione sottolineando che i lavoratori coinvolti in Lombardia sono 10 mila (tra dipendenti diretti e indiretti) e che il piano di STM oltre al sito di Agrate influirà anche sul sito di Cornaredo. Ed è stato fatto cenno anche allo scontro tra governo italiano e topo management francese.
Occorre allora -è stato detto- che non vengano pianificati squilibri territoriali e quindi che non vengano penalizzati i siti lombardi rispetto a quello di Catania e a quelli francesi.
Si è appreso poi dal funzionario della Giunta che martedì 22 aprile si terrà, presso l’assessorato regionale allo Sviluppo economico, un primo incontro alla presenza di azienda e sindacati. “Parte così di fatto un tavolo di confronto -ha detto il funzionario- che si aggiunge a quello già avviato a livello nazionale e che Regione Lombardia sta seguendo attentamente”.
La nota della Cisl
"Come FIM CISL Monza Brianza Lecco, unitamente alle altre organizzazioni sindacali, abbiamo espresso alla commissione e agli esponenti di regione Lombardia la nostra forte preoccupazione per l’inadeguatezza industriale e la problematicità sociale del piano presentato dal management STM lo scorso 10 aprile presso il ministero del Made in Italy, ovviamente con particolare riferimento alla situazione del sito di Agrate che nell’ambito del piano previsto rischia di presentare un problema occupazionale di rilevante importanza nell’immediato e un progressivo impoverimento di tutto l’impianto nel suo complesso nel prossimo futuro a causa della mancanza di investimenti nell’oggi e della totale aleatorietà di quelli “promessi “ dal piano industriale negli anni a venire - ha fatto sapere il sindacato.
"La richiesta alla IV commissione e a Regione Lombardia non può essere che quella di affiancarsi alle lavoratrici e ai lavoratori STM e alle organizzazioni sindacali nel chiedere ad STM la modifica sostanziale del piano presentato con adeguate garanzie occupazionali e di investimento per tutti i siti del gruppo".