Dal Conclave ad Arcore

Il cardinale cileno Chomalì (che ha partecipato al conclave) in visita ad Arcore

Il 68enne porporato di Santiago del Cile ieri, martedì 13 maggio, ha celebrato messa nella chiesa di Sant'Eustorgio e ha raccontato l'esperienza del Conclave. In mattinata si era concesso qualche ora di relax nella piscina comunale di via San Martino

Il cardinale cileno Chomalì (che ha partecipato al conclave) in visita ad Arcore
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Un tardo pomeriggio, quello di ieri, martedì 13 maggio 2025 (una data importante per i credenti poichè si festeggiava la Madonna di Fatima) che rimarrà sicuramente nei ricordi di coloro che c'erano e negli annali della comunità pastorale Sant'Apollinare di Arcore.

A visitare la Chiesa arcorese è stato il cardinale di Santiago del Cile Fernando Natalio Chomalì. Il porporato è arrivato direttamente da Roma dove ha preso parte al conclave che ha portato all'elezione di Papa Leone XIV. Una visita a sorpresa dettata dal fatto che il cardinale ha trascorso qualche giorno ad Arcore, da amici, e ieri mattina si è concesso anche qualche ora di relax nella piscina comunale di via San Martino.

Don Virginio, don Gabriele e don Renato hanno accolgo il pastore cileno

Ad accogliere Chomalì c'era tutto il clero arcorese, a partire dal parroco don Virginio Vergani. Con lui anche il coadiutore don Gabriele Villa e il vicario parrocchiale don Renato Vertemara.

Il 68nne cardinale di Santiago del Cile ha celebrato messa alle 18 nella Chiesa di Sant'Eustorgio e, subito dopo la celebrazione eucaristica, si è intrattenuto per una mezz'oretta con i fedeli per raccontare la sua esperienza di vescovo in un paese importante del SudAmerica come il Cile e anche qualche aneddoto del conclave.

Il vescovo di Santiago del Cile, ingegnere civile, teologo, moralista ed esperto di bioetica – il suo maestro è stato il cardinale Elio Sgreccia – e discendente di una famiglia palestinese, è solito portare con sé un taccuino, tant'è che è stato ribattezzato dai suoi fedeli di Santiago come il "vescovo-poeta".

Chi è Chomalì?

Ha conseguito la laurea in ingegneria civile nel 1981 presso la pontificia università cattolica del Cile. È entrato nel pontificio seminario maggiore di Santiago del Cile nel 1984 ed è stato ordinato sacerdote il 6 aprile 1991 dall'arcivescovo di Santiago del Cile Carlos Oviedo Cavada, divenuto in seguito cardinale. Ha conseguito la licenza in teologia morale presso l'Accademia alfonsiana di Roma nel 1993, e successivamente, nel 1994, il titolo di dottore in sacra teologia, presso la Pontificia Università Gregoriana, di Roma. Nel 1998 ha conseguito il master in bioetica presso il Pontificio istituto Giovanni Paolo II.

Nel 1995 è stato nominato professore di teologia morale presso il pontificio seminario maggiore di Santiago del Cile e delle facoltà di teologia della pontificia università cattolica del Cile. Nel 1997 è divenuto anche docente di antropologia e bioetica teologica e di insegnamento della Chiesa presso la facoltà di medicina della pontificia università cattolica del Cile.
Il 6 aprile 2006 papa Benedetto XVI lo nominò vescovo ausiliare di Santiago del Cile, assegnandogli la sede titolare di Noba mentre ricevette ricevuto l'ordinazione episcopale il 3 giugno successivo dalle mani del nunzio apostolico in Cile Aldo Cavalli.

Nel 2011 papa Benedetto XVI lo promosse arcivescovo metropolita di Concepción e il 29 giugno sempre del 2011 ricevette il pallio dalle mani del Santo Padre in piazza san Pietro a Roma. Infine il 25 ottobre 2023 venne nominato arcivescovo metropolita di Santiago del Cile e gran cancelliere della Pontificia università cattolica del Cile.

Il conclave

Durante il suo intervento il porporato, che parla un italiano molto fluente e corretto,  ha raccontato l'esperienza che ha portato all'elezione di Papa Prevost.

"Quando ho saputo della morte di Francesco ho deciso immediatamente  di celebrare una messa du suffragio per Bergoglio e la chiesa di Santiago era gremita di fedeli - ha sottolineato il cardinale - Subito dopo ricevetti la lettera del cardinale Re che mi invitava a recarmi a Roma per eleggere il suo successore di Pietro. Durante i giorni trascorsi a Roma Hìho assistito personalmente alle lunghe file di tanti fedeli che volevano rendere l'ultimo omaggio al Santo Padre, in piazza San Pietro, e non ho mai visto così tanta gente piangere per un pontefice. La differenza tra quello che si vede nel film "Il Conclave", dove si parla di lotte di potere tra i cardinali e quello che abbiamo vissuto in Cappella Sistina, credetemi, è davvero abissale. E' la stessa differenza che c'è tra il cinese e l'inglese. Nelle varie congregazioni alle quali abbiamo partecipato prima del conclave ognuno di noi ha detto il suo parere ma tutto in un ambiente di fratellanza e di amore per la Chiesa. Bisogna tenere presente che le esigenze di un vescovo dell'Asia, piuttosto che dell'Europa o dell'America sono diverse perchè stiamo parlando di realtà ecclesiali diverse ma a Roma abbiamo respirato un grande senso di comunione. Tanti di noi, è vero, non si conoscevano, ma ci ha pensato lo Spirito Santo ad indirizzare la nostra decisione".

 

 

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