“Le risorse ci sono”
“Ci sono risorse per procedere con le due tratte, che ormai appaiono molto difficilmente arrestabili, mentre resta aperta la partita sulla tratta D breve – hanno sottolineato Sala e Colombo – Questo in un quadro economico che resta certamente non roseo per la società a cui fa capo la realizzazione di Pedemontana, né nel breve e neppure nel lungo periodo”. Però, come dicevamo, gli ambientalisti non si rassegnano e illustrano le linee guida lungo cui la loro azione si sta muovendo”.
I soldi della Bei
La Banca Europea degli Investimenti (BEI), rispondendo all’interrogazione del 3 marzo 2025 avanzata da una serie di gruppi ambientalisti, aveva comunicato l’avvenuta e parziale erogazione da parte di più istituti del prestito alla soc. Autostrada Pedemontana Lombarda per la realizzazione delle tratte B2 e C dell’infrastruttura.
“Il Bilancio dell’esercizio 2024 di Pedemontana lo conferma e la spalmata di cemento e asfalto si materializza sempre di più – hanno continuato Colombo e Sala – L’anno 2024 per Pedemontana si chiude con una perdita pari a 1,75 milioni di euro. Nel bilancio, è registrato il finanziamento ricevuto che è sostanzioso, pur non coprendo integralmente l’intero ammontare della cifra globale concordata di 1 miliardo e 741 milioni di euro, necessaria per il completamento delle due tratte. É pari infatti a 839 milioni di euro, utilizzati da Pedemontana anche per rimborsare precedenti prestiti e per pagare l’anticipo contrattuale al Contraente generale”.
Il finanziamento, nel medio e lungo termine, risulta così suddiviso
• 161 milioni, erogati il 6 dicembre 2024 per la linea di prestito A da Istituti Bancari, BEI e CDP utilizzati per il rimborso del Prestito Ponte Bis secondo il Contratto di Finanziamento Senior 1;
• 566 milioni, erogati il 16 dicembre 2024 per la linea di prestito B di BEI e CDP nel Conto Escrow.
• 112 milioni, erogati il 16 dicembre 2024, per la linea di prestito B di BEI e CDP utilizzati il 20 dicembre 2024 per pagare l’anticipazione contrattuale al Contraente Generale.
“Fermare le tratte B2 e C diventa sempre di più un miraggio – hanno concluso i due ambientalisti – Oggi dobbiamo fare i conti con questa dura realtà. È il sano realismo e una forte passione per il futuro di questa terra a indicarci le linee guida e gli obiettivi del nostro lavoro di ambientalisti. Continuiamo a opporci e ad affermare l’inutilità e il danno provocato da un’infrastrutture come l’autostrada Pedemontana, calata dall’alto e subita da territori già fragili e consumati in nome di un modello di sviluppo insostenibile. Contrastiamo la realizzazione della tratta D breve che produrrebbe una ulteriore e incresciosa devastazione e sosteniamo il progetto di una Barriera Verde per i Comuni di Arcore, Lesmo Camparada e Usmate Velate. Inoltre dobbiamo salvare la zona umida del Laghettino di Bernate, ampliare il bosco delle querce di Seveso e Meda, istituire un Parco Regionale fluviale e territoriale lungo l’asta del fiume Seveso. Agiamo per il raddoppio dei fondi per le Compensazioni Ambientali, il loro rafforzamento e monitoriamone l’iter realizzativo. Esigiamo il mantenimento sul territorio, per interventi ambientali aggiuntivi, delle monetizzazioni dei disastrosi disboscamenti attuati e continuiamo a seguire la Bonifica da Diossina sulla tratta B2.
Il sostegno di quanti hanno a cuore la difesa di ambiente e territorio, immaginano e progettano per la Brianza un futuro diverso da quello che vogliono i sostenitori di Pedemontana è e sarà determinante per raggiungere gli obiettivi che ci poniamo”.