I voti di sassofono, tromba, percussioni e violoncello «spariti» dal registro elettronico e dall'esame di Stato
Alla scuola secondaria di primo grado regolarizzata la posizione di soli quattro corsi, tra la sorpresa (e l’amarezza) dei genitori

Alla scuola secondaria di primo grado a indirizzo musicale di Barlassina ci sono quattro percorsi (pianoforte, violino, chitarra e clarinetto) che sono materie a pieno titolo e altri quattro (sassofono, tromba, percussioni e violoncello) che risultano come corsi aggiuntivi. È la scoperta che i genitori hanno fatto negli ultimi mesi, quando sono spariti dal registro elettronico tutti i voti di chi suona il secondo gruppo di strumenti.
I voti di sassofono, tromba, percussioni e violoncello «spariti» dal registro elettronico e dall’esame di Stato
«Abbiamo iscritto i nostri figli a un Musicale e li troviamo in un tempo ordinario – spiegano alcuni genitori, che chiedono l’anonimato – Dopo non aver più visto i voti a febbraio, a marzo ci è arrivata una comunicazione in cui ci venivano notificati i cambiamenti: i corsi di quattro strumenti erano un “ampliamento dell’offerta formativa”».
La questione ha origini lontane nel tempo, quando circa dieci anni fa la scuola secondaria di primo grado ha deciso di ampliare la sua offerta formativa con altri quattro strumenti. Un progetto realizzato in autonomia e affiancato all’indirizzo scolastico ministeriale. Fino al 2022 non ci sono stati particolari problemi, ma un decreto interministeriale dello stesso anno ha imposto alle scuole di regolarizzare la situazione. Il Comprensivo non lo ha mai fatto.
«Per anni gli esperti esterni che insegnavano questi strumenti sono stati “legittimati” nei Consigli di classe e nelle sottocommissioni degli esami di Stato senza averne lo stato giuridico che consentisse loro queste azioni, che di norma sono riservate a docenti di ruolo o riconosciute a livello ministeriale – precisa la dirigente scolastica Margherita Aruta - Nelle sedi opportune ho tempestivamente fatto chiarezza sulla corretta procedura e attuazione dei corsi, come previsto dalla normativa».
In sostanza la scuola non ha mai recepito il decreto interministeriale 176/2022 che imponeva, appunto, di trasformare i corsi in veri e propri percorsi scolastici. Il decreto era uscito a luglio e chiedeva di regolarizzare il tutto dall’anno scolastico 2023-24, un periodo in cui la scuola ha cambiato quattro presidi in poco più di dodici mesi.
L'amarezza dei genitori
I genitori degli alunni coinvolti si sentono molto feriti:
«Riteniamo che la preside Aruta abbia agito correttamente, tuttavia avremmo preferito una comunicazione più chiara. Il sito della scuola presenta tutti gli otto strumenti alla pari, anche se non è così. C’è chi rischia di perdere borse di studio o contributi perché il voto non farà più media, mentre chi si è impegnato tre anni in uno dei quattro strumenti non lo potrà portare all’esame finale. Crediamo che questa situazione provochi delle disparità nella stessa classe fra strumenti di serie A e serie B».
«Non ci sono corsi di serie A o di serie B: i docenti ministeriali e gli esperti esterni svolgono il loro lavoro con la stessa passione e professionalità – risponde ancora la dirigente scolastica – Sono consapevole dell’amarezza di questi provvedimenti ma è una situazione che andava sanata. I corsi continueranno l’anno prossimo (e ci tengo a ringraziare la Bcc di Barlassina per il contributo) . La scuola può fare richiesta per l'attivazione di un secondo percorso ad indirizzo musicale ministeriale, il cui esito però dipende dagli organi ministeriali preposti sul territorio».
Intanto gli studenti incantano il Conservatorio
Nella bufera che ha travolto l’indirizzo Musicale dell’Istituto comprensivo, una consolazione è arrivata da una nuova iniziativa che vuole diventare una tradizione: le certificazioni musicali Alfa del Conservatorio di Gallarate, le uniche che valutano il percorso fatto nella scuola secondaria di primo grado. Si tratta di una novità arrivata in corso di anno scolastico che ha coinvolto dodici studenti su 48. Il 12 maggio questi alunni si sono esibiti davanti ai professori di strumento che formano i musicisti del domani. I professori hanno valutato quello che i ragazzi hanno imparato a scuola. I risultati, arrivati settimana scorsa insieme gli attestati, sono stati molto positivi.
«Siamo contenti ed è stata un’esperienza molto bella – commenta la professoressa Anna Scolamiero – Tutti gli studenti hanno ottenuto la certificazione e molti con il livello avanzato, il migliore. Siamo stati contenti di come hanno suonato e anche i professori ci hanno fatto i complimenti, che ci hanno fatto molto piacere».
Dopo questo anno pilota l’idea è di fare diventare l’iniziativa una tradizione della scuola: «Speriamo di potere portare tutti gli alunni l’anno prossimo. Vogliamo ringraziare la Bcc di Barlassina che con un contributo ha coperto le spese per le certificazioni» conclude la professoressa Scolamiero. Più scettici i genitori delle famiglie coinvolte dai problemi con gli strumenti extracurriculari: «Questa certificazione ci pare una compensazione minima, non esaustiva e priva di un vero valore».
(foto archivio)