Tribunale

Nuova perizia per approfondire le cause del decesso del muratore morto in cantiere a Verano

A processo il capo cantiere e il titolare dell'impresa

Nuova perizia per approfondire le cause del decesso del muratore morto in cantiere a Verano
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E' stata disposta una  nuova perizia per l’infortunio sul lavoro del 13 maggio 2021, avvenuto in via Preda a Veranoche secondo la Procura ha portato al decesso, 7 mesi dopo il fatto, di Nazzareno Cristofalo, operaio 58enne

Disposti ulteriori accertamenti

Nei giorni scorsi era attesa la sentenza, ma il tribunale di Monza ha deciso di voler approfondire le cause del decesso di Nazzareno Cristofalo, il muratore vittima di un tragico incidente in cantiere in via Preda a Verano, avvenuto il 13 maggio 2021. L'operaio, gravemente ferito dopo la caduta, era deceduto 7 mesi dopo l'incidente. La Procura ha  disposto un ulteriore accertamento medico legale.

L'accusa è di omicidio colposo

Al dibattimento sono presenti come parte civile la moglie e i due figli della vittima, due ragazzi nati a Giussano di 21 e 24 anni. L’accusa è di omicidio colposo, e consiste nell’aver omesso di «disporre un parapetto e un tavolato fissato solidamente per coprire un’apertura nel cantiere (cosiddetta bocca di lupo)», all’interno della quale il lavoratore era precipitato, mentre lavorava presso un cantiere edile.

A processo il capo cantiere e il titolare dell'impresa

I due uomini sono imputati davanti al giudice Gianluca Polastri in qualità di capo cantiere, e di titolare dell’impresa affidataria dei lavori. Il cantiere dove si era verificato l'incidente si trovava in via Preda, a Verano. Il ferito era stato soccorso in codice rosso. L'uomo aveva infatti riportato un trauma cranico e diverse lesioni. Il personale sanitario lo aveva trasportato d’urgenza, in pericolo di vita, all'ospedale San Gerardo di Monza. Qui era stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva neurochirurgica. 

L'accusa ha chiesto due anni e mezzo ciascuno

A porre il dubbio che ci sia un nesso causale tra l’infortunio e il decesso è il difensore degli imputati, l’avvocato Amadeo Santamato. Per il capocantiere e per il titolare dell’impresa edile che aveva preso in subappalto i lavori la pubblica accusa ha chiesto la condanna a 2 anni e mezzo di reclusione ciascuno.

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