Mobilitazione

Una fiaccolata silenziosa per Gaza

In 400 per dire "stop al massacro. Non possiamo spegnere i riflettori su quanto sta accadendo". All'iniziativa hanno aderito anche i sindaci Moscatelli e Rossi

Una fiaccolata silenziosa per Gaza
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Desio e Seregno insieme per una fiaccolata silenziosa per Gaza. Da Desio a Seregno venerdì sera circa quattrocento persone hanno preso parte all'iniziativa organizzata da Desio Città Aperta, Anpi Seregno, cittadini e cittadine, a cui hanno aderito tante associazioni, nell'ambito degli eventi promossi a livello nazionale "Ultimo giorno di Gaza". Ha partecipato il neo sindaco di Desio, Carlo Moscatelli, mentre il primo cittadino di Seregno,  Alberto Rossi,   si è unito in piazza Concordia a Seregno. Dopo il messaggio iniziale, davanti al Comune di Desio, punto di partenza, a metà camminata è stato letto il racconto di un medico di Gaza che spiegava del blackout di questi giorni e, alla fine, a Seregno, sono state lette alcune poesie di gazawi, importanti testimonianze. Un percorso illuminato da luci di speranza.

"Gaza è allo stremo", marcia silenziosa da Desio a Seregno

Dopo aver esposto lenzuoli bianchi, simbolo dei sudari delle vittime dei bombardamenti di Israele nella striscia di Gaza, e i presidi nella notte di Gaza del primo giugno, "non vogliamo e non possiamo spegnere i riflettori su quanto sta accadendo: Gaza muore, Gaza è allo stremo. Ci ritroviamo insieme: Desio e Seregno si uniscono, diventano una comunità unica. Il mondo intero deve essere una comunità unica", le parole pronunciate durante l'iniziativa.

"Fermiamo il genocidio del popolo palestinese"

L'obiettivo e il sogno, come spiegato per presentare la camminata silenziosa, è " un mondo senza guerre, un mondo dove i bambini non muoiano sotto le bombe, un mondo dove i popoli vivano in armonia e in pace. Siamo qui per Gaza, per noi, per l'umanità. Per fermare Israele e il suo governo, impegnato in un genocidio a Gaza e in un attacco terroristico contro l'Iran. Nelle altre manifestazioni abbiamo sentito la voce del nostro concittadino Andrea Bona medico di Emergency a Gaza. Gaza è allo stremo. Siamo qui stasera con le nostre luci, per squarciare il buio della notte della democrazia, per chiedere al governo italiano di fermare Israele e il genocidio del popolo palestinese con un embargo sulle armi e con sanzioni politiche, diplomatiche".

"Continuiamo a mobilitarci"

Oltre all'invito a fermare la guerra, anche un pensiero sull'attacco all'Iran: "Cessate il fuoco, stop alle bombe su Gaza. L'attacco delle ultime ore di Israele all'Iran è un atto irresponsabile che apre un nuovo, terribile fronte di guerra e rischia di farci precipitare in una terza guerra mondiale. Non rimaniamo a guardare: vogliamo mobilitarci. Ci sentiamo vicini al popolo palestinese e anche a chi sta partecipando alla marcia internazionale per Gaza, una marcia pacifica e non violenta, ora bloccata, organizzata con l’obiettivo di chiedere l'apertura del valico di Rafah per consentire l'ingresso degli aiuti umanitari. Continuiamo a mobilitarci nelle piazze, nelle strade, nei luoghi di lavoro, con ogni strumento pacifico a nostra disposizione. Teniamo alta la pressione, teniamoci ancora per mano".

"La pace è fragile"

La pace va difesa: "Ci rendiamo conto di quanto sia fragile la pace che abbiamo sempre vissuto, inconsapevoli di quanto fosse importante difenderla ad ogni costo. Forse ci siamo rilassati troppo arrivando a fregarcene. É tempo di ammetterlo: il nostro menefreghismo ci ha portato fin qui. La colpa è nostra e di nessun altro. Speriamo solo che non sia troppo tardi per rimediare. Se non la difenderemo noi, la pace avrà vita breve. Le parole sono quasi finite. Stasera cammineremo in silenzio, portando le nostre luci nella notte di Gaza, la notte della democrazia".

La prossima iniziativa

La prossima iniziativa è stata organizzata dalla Casa delle Donne e si terrà martedì 24 giugno alle 21 allo Spazio Stendhal (via Lampugnani 62). "Il grido di Gaza: restiamo umani. Lo sguardo di due donne sul massacro" è il titolo della serata. Sarà l'occasione per ascoltare le testimonianze di Egidia Beretta, mamma di Vittorio Vik Arrigoni, attivista ucciso a Gaza nel 2011 e Laura Silvia Battaglia, giornalista esperta di Medio Oriente.

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