Va in pensione Battista, lo storico barista (e tuttofare) del Palaunimec e anima della "Casati Arcore"
A fine mese il 65enne Battista Carminati lascerà la guida dell’attività che si trova all’interno del palazzetto dello sport di Arcore

Ci sono dei personaggi che giorno dopo giorno, con il loro lavoro, la passione per quello che fanno e la simpatia diventano dei volti famigliari con i quali confidarsi e scambiare quattro chiacchiere. Lui è sicuramente uno di quelli.
In alto i calici per Battista Carminati, "Batti" per gli amici, storico barista e tuttofare del Palazzetto dello sport Palaunimec di Arcore che dopo 19 anni di onorato servizio dietro al bancone ha deciso di andare in pensione e di salutare la galassia sportiva "biancoverde".
L'amore per i colori biancoverdi
Il 65enne, originario di Lesmo ma arcorese di adozione, ha visto crescere giorno dopo giorno il Palaunimec, diventandone uno dei pilastri fondanti. Sempre educato e dai modi gentili, Carminati è amato non solo dagli atleti che quotidianamente frequentano il palazzetto per allenamenti e gare ma, soprattutto, dai più grandi, con i quali è sempre riuscito a creare ottimi rapporti. Il suo carisma, la sua passione e la sua voglia di fare, unita all’amore per i colori della Casati, è stata trasmessa anche a tutti i suoi clienti che, ora, si trovano a guardare al suo addio con un pò di rimpianto.
Una vita nel mondo del commercio arcorese
"Sento che è arrivato il momento di lasciare anche perchè sono ben 45 anni che sono nel mondo del commercio e della ristorazione - ha sottolineato Carminati - La mia lunga carriera professionale iniziò nel 1984, a Lesmo, quando decisi di aprire il bar “Anubi” che si trovava accanto all’ufficio Postale (oggi Bar Manzoni, ndr). Successivamente, nel 1991, lasciai il bar e approdai ad Arcore, precisamente a Bernate. Iniziai a gestire il negozio alimentare della Cooperativa di via Varisco - ha sottolineato Carminati - Poi, nel 2001, lasciai il locale di Bernate e presi la pizzeria d’asporto “Tutt a tocc” di piazza Pertini fino al 2011. Nel frattempo, nel 2006, iniziai la mia attività qui al PalaUnimec e per qualche anno portai avanti le due attività in parallelo. Insomma dopo 19 anni al palazzetto penso che sia arrivato il momento di lasciare. Mi dovrebbero dare una targa per tutti questi anni trascorsi nel commercio arcorese. Ho avuto la fortuna di stare a contatto con tante generazioni. Addirittura oggi servo caffè ai bambini di allora che nel frattempo sono diventati grandi, mamme e papà. Sono tanti gli aneddoti vissuti in questi anni che mi porterò nel cuore, insieme agli amici di sempre che se ne sono andati via troppo presto: penso a Walter Bragato, ad Antonio Radice e a Luigi Maggioni. Con loro ho condiviso un tratto di strada della mia vita professionale e non solo, li porterò sempre nel cuore".
Un jolly tuttofare
Al palazzetto Battista era impegnato praticamente 365 giorni all’anno. Non c’era sabato, domenica, Natale o Capodanno. Lui c’era sempre, per qualsiasi cosa anche perchè il suo non era solo un lavoro da barista. Era l’anima del palazzetto, il tutto fare.
La scorsa settimana "Batti" è stato omaggiato dalle squadre del volley che nei giorni scorsi gli hanno dedicato una festa con tanto di dedica.
"Batti è stata una colonna inossidabile in questi anni per tutti noi - ha sottolineato Rinaldo Motta - Ci ha supportato e sopportato nei cambi di programma, l'abbiamo sicuramente fatto disperare. Grazie alla sua attività ha saputo accompagnarci, sia durante gli allenamenti settimanali che nei lunghi weekend di gare, ma soprattutto ha sempre avuto il piacere e il sorriso nel condividere con noi un brindisi per festeggiare i traguardi sportivi o nel tirar su il morale quando le cose eran girate male. Un meritato pensionamento il suo, dopo tanto tempo dedicato alla Casati, ora potrà godersi a pieno amici e famiglia".
"Ringrazio di cuore il mondo Casati che mi ha sempre supportato in tutte le iniziative - ha concluso Battista - E un grazie a tutti gli atleti, ai loro genitori e a tutta la clientela del bar".