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Il crollo delle dinastie dei potenti raccontato da Mario Giordano

Il direttore, che conduce la trasmissione "Fuori dal coro", ospite alla serata organizzata dal Lions Club Brianza Colli.

Il crollo delle dinastie dei potenti raccontato da Mario Giordano
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Il crollo delle dinastie dei potenti con ripicche, segreti e tesori contesi. Di questo ha parlato il direttore Mario Giordano, ospite d’eccezione alla serata organizzata dal Lions Club Brianza Colli all’antico ristorante di Canonica, frazione di Triuggio.

Mario Giordano ospite dei Lions

«Giornalista, scrittore e volto noto del panorama televisivo italiano, Mario Giordano si è sempre distinto per il suo stile diretto, la capacità di andare al cuore dei problemi e la volontà di portare all’attenzione del pubblico temi spesso scomodi, ma fondamentali per comprendere la realtà in cui viviamo - ha esordito l’avvocato Tommaso Santamaria, presidente del Lions Club Brianza Colli, durante la presentazione accanto al cerimoniere Maurizio Ratti - Nel corso della sua carriera ha ricoperto ruoli di primo piano in importanti testate giornalistiche, dalla carta stampata alla televisione, ed è autore di numerosi libri in cui denuncia storture, ingiustizie e sprechi della nostra società. Siamo onorati di averlo con noi per offrirci il suo punto di vista su temi come la comunicazione nell’era digitale, il rapporto tra media e potere, l’informazione e la società civile».

Il crollo delle dinastie

La serata è stata anche l’occasione per il direttore di presentare il suo ultimo libro dal titolo «Dynasty», «lo spietato racconto di come il capitalismo familiare, che ha guidato l’Italia del boom, si sta vergognosamente sgretolando». Nel suo libro il direttore racconta nel dettaglio le vicissitudini di quattro grandi famiglie, dagli Agnelli ai Benetton, di Del Vecchio ai De Benedetti, «che nel passaggio generazionale, stanno dimostrando tutta la loro debolezza, tra ripicche, segreti e tesori contesi». «E’ da quando ho sette anni che ho la passione per il giornalismo - ha raccontato Giordano - Ho sempre voluto scrivere. Per colpa della mia voce sgraziata mi sono sempre sentito in imbarazzo ma, come succede spesso in televisione, i difetti diventano strumenti di comunicazione. Faccio una trasmissione settimanale, Fuori dal coro, in cui racconto il mondo e non mi nascondo: per me la libertà di opinione è fondamentale. E’ importante continuare a pensare con la propria testa, invece, spesso, non ci si ferma più a riflettere. La cosa più bella è avere un pensiero. Nel mio libro racconto la storia di come il successo di quattro dinastie sia nato dal nulla e poi sia giunto al declino, di come l’avidità abbia portato alla distruzione, di come si pensi solo a produrre ricchezza non più intesa come valore sociale. Ho dedicato questo libro a una ragazza, Carlotta, mia collaboratrice morta a 30 anni di tumore al midollo. Originaria della Sardegna, era partita dal suo paesino per fare l’inviata e si era specializzata nella liberazione delle case. Anche dall’ospedale si collegava per lavorare, non si è mai lamentata. I suoi genitori le hanno lasciato un’eredità che ora ha lasciato a tutti noi».

Il servizio completo sarà pubblicato sul Giornale di Carate in edicola da martedì 22 luglio 2025.

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