Accordo economico alla Canali, buonuscita per 134 esuberi

Lunedì si è chiusa la trattativa, ieri il risultato in assemblea: ecco cosa è stato previsto

Accordo economico alla Canali, buonuscita per 134 esuberi
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Accordo economico alla Canali, buonuscita per 134 esuberi.

Trovato l'accordo economico alla Canali

Incentivi da 5 mila, 25 mila e 30 mila euro per le 134 lavoratrici del gruppo Canali. È arrivato nella giornata di martedì l’accordo presentato  all’assemblea delle 134 lavoratrici della divisione Eraclon di Carate Brianza. L’accordo economico è stato raggiunto durante l’incontro che si è tenuto all’Agenzia regionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro tra i lavoratori, le rappresentanze sindacali e i vertici dell’azienda brianzola leader  per la produzione di abiti da uomo di alta sartoria.

Confermati i licenziamenti

Dal 16 ottobre, quando è arrivata la lettera che annunciava il licenziamento, si è tentato di tutto per poter salvare il posto di lavoro delle lavoratrici.

L’accordo economico prevede una «buonuscita» che Canali assicurerà ai 134 dipendenti in esubero dello stabilimento di via Del Valà per la maggior parte donne. In particolare l’accordo presentato ieri alle lavoratrici prevede tre diverse opzioni.

Saranno corrisposti 25mila euro lordi a quanti, su base volontaria, aderiranno al servizio di ricollocamento (regolato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali quale attività di supporto alla outplacement professionale). Si sale invece fino a 30mila euro, sempre lordi, per quanti invece non aderiranno a questo accordo legato al progetto di ricollocamento del Ministero.

Cinquemila euro lordi a chi accetterà di trasferirsi nelle Marche

Ultima opzione, la più difficile, sono i 5 mila euro lordi, invece, a quanti aderiranno alla proposta di Canali di trasferirsi a lavorare nello stabilimento delle Marche: i posti a disposizione sono una quindicina. L’accordo è stato presentato durante all’assemblea dei lavoratori: il rapporto di lavoro tra Canali e le dipendenti scade a fine anno, il prossimo 30 dicembre, quando scatteranno ufficialmente i 134 licenziamenti annunciati a ottobre.

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