Il sogno realizzato

La traversata a nuoto dello Stretto di Messina per lo sport per tutti

L'impresa dell'associazione AmaLO che dal 2013 raccoglie fondi per migliorare le cure e l’assistenza dei bambini che soffrono di cardiopatie congenite

La traversata a nuoto dello Stretto di Messina per lo sport per tutti
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Una bracciata dopo l’altra, nello Stretto di Messina, per affermare con forza il valore dello sport per tutti, senza barriere, senza esclusioni, anche per i bambini con una cardiopatia congenita. L'impresa è di AmaLo, l'associazione di Meda che dal 2013 raccoglie fondi per migliorare le cure e l’assistenza dei bambini che soffrono di cardiopatie congenite.

La traversata dello Stretto di Messina per lo sport per tutti

Il presidente di AmaLO, il medese Alessandro Sbruzzi, 49 anni a fine mese, di Meda, altri due componenti dell’associazione, Daniela Legnani, 41 anni, di Meda, e Alberto Napoli, 45 anni, di Cesano Maderno, hanno attraversato lo Stretto di Messina a nuoto per diffondere un messaggio importante.  AmaLO è l’associazione nata da Viviana e Alessandro Sbruzzi, genitori di Lorenzo, un bambino venuto al mondo con una cardiopatia congenita, che ha condiviso con loro otto mesi di vita. È stata fondata per sostenere i bambini affetti da cardiopatie congenite, ma anche, e forse soprattutto, per sostenere le loro famiglie, mettere al centro la persona, non solo la malattia. Quel sogno, immaginato più di dieci anni fa, oggi è una bella realtà fatta di relazioni, progetti e gesti concreti pensati per dare speranza e normalità a bambini che ogni giorno affrontano sfide più grandi della loro età.

"Un'esperienza bellissima"

Dieci anni fa, quando AmaLo era solo un’intuizione, Alessandro era un nuotatore amatoriale con un sogno nel cassetto: attraversare a nuoto lo Stretto di Messina. Ventisette i nuotatori al via (tra loro un altro medese, Massimo Santeramo, settimo in 48’40”). Alessandro e Alberto hanno chiuso la traversata amatoriale da 3,6 chilometri insieme, in 56’56” il primo e 56’55” il secondo; Daniela, che è un’insegnante di nuoto con un passato da nuotatrice agonista, è arrivata sesta (prima tra le donne) in 47‘26”.

"E’ stato tutto fantastico, un’esperienza bellissima - dice il presidente Alessandro Sbruzzi - Seguendo i barcaioli, gli sherpa dello Stretto, abbiamo attraversato al corrente in sicurezza e tranquillità". "Quando Alessandro mi ha parlato del suo sogno da realizzare prima dei cinquant'anni ho subito deciso di accompagnarlo e condividere con lui questa emozionante impresa - dice Alberto Napoli - Sono contento di averlo fatto". "Quando Ale chiama, si risponde sempre e solo sì - scherza Daniela Legnani - Porterò nel cuore questa esperienza come una delle più emozionanti della mia vita".

Le bracciate lente ma determinate di AmaLo

Impresa straordinaria per molti, per i tre brianzoli, accompagnati dalle rispettive famiglie, la traversata è stata carica di significato. "Come attraversare lo Stretto di Messina, anche il cammino di AmaLO è stato fatto di bracciate lente ma determinate, mosse dalla convinzione che ogni sogno, anche il più arduo, si costruisce un gesto alla volta. Un sogno che oggi chiede di abbattere le barriere culturali e burocratiche che ancora limitano l’accesso allo sport, perché ogni bambino, anche con una cardiopatia congenita, ha il diritto di divertirsi, creare relazioni e sentirsi incluso, nello sport come nella vita», spiega Viviana Venturini, che di AmaLO è la vicepresidente.

 

Fin da subito AmaLO ha sostenuto progetti di altre associazioni ma negli ultimi anni ha cominciato a ideare e realizzare progetti propri, in particolare nel reparto di Cardiologia pediatrica dell’ospedale Niguarda di Milano. E tra questi, uno in particolare sta prendendo forma: rendere lo sport accessibile a tutti, anche ai bambini con cardiopatia congenita.

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