Il ricordo

Bernate ha reso omaggio al suo artista e benefattore con una targa sotto la Madonnina

Stamattina, sabato, la frazione arcorese ha ricordato l'artista Roberto Fumagalli con una targa commemorativa sotto una delle sue più belle opere ubicata in via Varisco

Bernate ha reso omaggio al suo artista e benefattore con una targa sotto la Madonnina

La frazione di Bernate (Arcore) rende omaggio a Roberto Fumagalli, artista poliedrico, allievo della scuola del Vela, scomparso nel 2022, che con le sue opere ha reso più bella e accogliente non solo la chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente ma parecchi luoghi arcoresi e non.

Ma non solo perchè il suo grande cuore l’aveva portato, per tanti anni, anche ad insegnare ai disabili della Cooperativa sociale “L’Iride” di Monza l’arte della lavorazione della creta. Stamattina, sabato,  all’angolo tra le vie Varisco e via Fumagalli, è stata scoperta e benedetta la  targa a ricordo di Fumagalli, scomparso nel novembre del 2022 all’età di 72 anni.

La cerimonia di stamattina a Bernate

A scoprire la targa è stato il sindaco di Arcore Bono insieme al primo cittadino di Correzzana Marco Beretta.

“Un momento importante per le nostre comunità che dimostra quante cose importanti ha fatto Fumagalli nel corso della sua vita – ha sottolineato emozionato Bono – La cosa più bella è il fatto che l’input per realizzare questa piccola cerimonia è arrivata direttamente dai cittadini. Non c’è niente di più bello che rendere omaggio a quanto ha seminato Fumagalli nella nostra comunità. Questa è una targa che ci ricorda che ci sono persone che hanno fatto tanto per noi ma è anche un monito per noi affinchè la sua testimonianza ci sproni a lasciare qualcosa per la nostra comunità”.

 

 

Una cerimonia sobria ma carica di significato alla quale hanno preso parte, oltre al sindaco di Arcore Maurizio Bono e a quello di Correzzana Marco Beretta (Fumagalli ha realizzato diverse opere che si trovano all’interno dell’oratorio San Desiderio) il vicario di Bernate don Renato Vertemara, il parroco don Virginio Vergani, l’assessore Evi De Marco, i membri del Comitato di quartiere e tutti coloro che conoscevano e stimavano Fumagalli.

 

La sua storia

“Papà ha lavorato per tutta la vita alla “Ilva” di Usmate – hanno sottolineato i figli Mara e Daniele che proprio qualche settimana fa hanno dovuto affrontare la grave perdita della mamma Pierangela Riboldi – Accanto al suo lavoro, però, c’era sempre la sua più grande passione: l’arte. Papà era prevalentemente uno scultore autodidatta. Da giovane aveva seguito un corso alla scuola d’Arte di Monza. Diciamo che aveva la vena artistica nel sangue e nel cuore. Desideriamo esprimere i nostri più sinceri ringraziamenti a tutti coloro che hanno partecipato all’evento per rendere omaggio all’opera di nostro padre. Sapere che il suo lavoro continua a vivere attraverso le persone e la comunità è per noi fonte di grande conforto e orgoglio. A nome di tutta la famiglia, vi porgiamo la nostra più profonda gratitudine per coloro che hanno organizzato l’evento”.

Tante le opere realizzate nella sua vita

Innumerevoli le sue rappresentazioni sacre che si possono ammirare soprattutto all’interno della chiesa parrocchiale della frazione bernatese.

“Oltre ad aver realizzato i pannelli della via Crucis, papà aveva creato con le sue mani le tavole in terracotta che circondano la statua della Madonna e con la sua immensa creatività aveva scolpito l’ambone dell’altare, con il richiamo ai quattro evangelisti”, ha continuato la figlia. Fumagalli non aveva arricchito solo la chiesa delle opere sacre. Infatti grazie alle sue sapienti mani aveva riprodotto, agli inizi del duemila, un bassorilievo della Madonna con il bambino, ubicato in una edicola in terracotta, ben sagomata all’angolo tra via Varisco e via Fumagalli, davanti alla scuola dell’infanzia parrocchiale dove sabato verrà apposta la targa alla presenza dell’assessore alla Cultura Evi De Marco e dei sacerdoti don Renato Vertemara e don Virginio Fumagalli. La scultura originale si narra che fosse stata realizzata dal Vela. Opera che venne trafugata durante i lavori di rimaneggiamento della corte e che Fumagalli si impegnò a riprodurre. Un vero capolavoro.

Volontario della cooperativa L’iride

Il 72enne, dicevamo, era un volto conosciuto anche a Monza. Infatti da una decina di anni era volontario alla cooperativa sociale l’Iride e insegnava ai ragazzi disabili che frequentano il centro a modellare la creta. Tra i promotori dell’iniziativa di stamattina, sabato,  c’è Virgilio Brambilla, grande amico di Fumagalli, che nelle scorse settimane si era prodigato per raccogliere firme e chiedere l’apposizione della targa all’Amministrazione comunale.

“Insieme abbiamo assaporato un breve sogno: un caffè, un’idea, una conversazione in quel locale apparentemente modesto ma di un grande piacere quando prendevamo posto – ha sottolineato Brambilla – Per noi era una specie di “bistrot”, parlavamo dell’arte e del bello: pittura, scultura, architettura e anche letteratura. La vita poi va giustificata, purtroppo, in tutto. Roberto era un grande artista, più grande di quello che la gente possa pensare, aveva l’estro, la bravura, la compiacenza e soprattutto lo stimolo. Avevamo dei progetti ma ricordo sempre le sue parole: “facciamo presto che ho poco tempo”».