Sconcerto e apprensione

E’ cresciuta a Meda la manager accoltellata alla schiena da un folle

La 43enne Anna Laura Valsecchi fino al 2015 ha vissuto con la famiglia in città, in via Alessandro Manzoni.

E’ cresciuta a Meda la manager accoltellata alla schiena da un folle

E’ cresciuta a Meda Anna Laura Valsecchi, la manager 43enne accoltellata alla schiena lunedì mattina della scorsa settimana, 3 novembre, mentre stava camminando in piazza Gae Aulenti a Milano per recarsi al lavoro. A colpirla, per poi allontanarsi, Vincenzo Lanni, 59enne originario di Bergamo, non nuovo a episodi di questo genere, rintracciato e arrestato in serata dai Carabinieri.

Accoltellata alla schiena, sconcerto anche a Meda

La notizia ha suscitato sconcerto e preoccupazione anche a Meda, dove la 43enne fino al 2015 aveva vissuto con la sua famiglia, in una villetta in via Alessandro Manzoni, e aveva frequentato le scuole. Poi il trasferimento a Milano e, dal dicembre 2021, a Cernusco sul Naviglio, dove abita insieme al marito Thomas Mutschlechner e alla loro bambina. Doveva essere un giorno di lavoro come tanti altri per la dirigente della Finlombarda, società finanziaria di Regione Lombardia che supporta lo sviluppo economico di imprese, pubbliche amministrazioni, enti di ricerca e professionisti lombardi. Un gesto folle e non prevedibile ha invece rischiato di porre fine alla sua vita e ora la donna è ricoverata all’ospedale Niguarda in prognosi riservata.

L’aggressione in piazza Gae Aulenti a Milano

Valsecchi aveva lasciato la sua casa a Cernusco sul Naviglio, era salita sulla metropolitana come d’abitudine e aveva raggiunto piazza Gae Aulenti per salire negli uffici che si trovano nella Torre B. Non sapeva che la stava seguendo uno sconosciuto che le si è avvicinato all’improvviso. L’uomo ha estratto un coltello e l’ha colpita a un fianco, lasciandole poi la lama conficcata nella schiena.
Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso la scena. La 43enne sembra quasi non capire cosa stia succedendo. Si volta stranita e vede l’uomo che si allontana velocemente a piedi. Inizia a gridare «Aiuto! Un pazzo! Un pazzo». Poi si accascia. Alcuni passanti le hanno prestato aiuto e hanno chiamato i soccorsi. Sul posto è arrivato il marito, che lavora vicino, oltre ad ambulanza e automedica in codice rosso e ai Carabinieri.

I soccorsi

La donna è stata subito medicata sul posto, quindi è stata caricata sull’autolettiga e accompagnata a sirene spiegate all’ospedale Niguarda, dove è stata sottoposta a un intervento. «La ferita da arma da taglio ha provocato danni al torace e all’addome – ha spiegato l’assessore al Welfare della Regione Guido Bertolaso, che nel primo pomeriggio di lunedì ha informato delle sue condizioni – E’ stata subito operata dagli specialisti del “Trauma Center”, guidati da Stefania Cimbanassi. L’intervento è durato circa due ore. Al momento non è considerata in immediato pericolo di vita, la prognosi rimane riservata». Mercoledì è stata risvegliata e respira autonomamente. Il quadro clinico rimane ancora delicato, ma è stabile. La prognosi è ancora riservata.

Il marito si chiude nel silenzio

Contattato dai colleghi della Gazzetta della Martesana, Mutschlechner ha preferito non parlare, chiudendosi nel silenzio. Ai cronisti accorsi al Niguarda subito dopo l’aggressione aveva però spiegato di avere sentito la moglie poco prima dell’agguato per dirle che era andato al lavoro in bici ed era arrivato. Passati pochi minuti, una donna lo aveva contattato raccontando che la consorte era stata accoltellata. Così aveva inforcato la bici e aveva raggiunto piazza Gae Aulenti.

La caccia al colpevole

Nel frattempo è iniziata la caccia all’aggressore. I Carabinieri hanno iniziato a visionare le immagini e hanno divulgato un frame lanciando un appello a chiunque riconoscesse l’uomo che vi si vedeva. Canuto, portava con sé un sacchetto giallo, indossava una giacca azzurra con la parte superiore blu e dei pantaloni scuri. E’ stata la sorella a farsi viva dopo aver visto le immagini e a rivelare ai militari l’identità del ricercato. I Carabinieri si sono subito attivati e hanno scovato Lanni in un albergo in zona stazione Centrale. Lo hanno arrestato e portato in carcere.

I precedenti

Il 59enne non è nuovo a episodi di violenza. L’ultimo caso risale a dieci anni fa, quando aveva aggredito due anziani a Villa di Serio e Alzano Lombardo, nella Bergamasca: il primo era stato colpito allo stomaco davanti a un bar, mentre il secondo era stato ferito alla schiena. Anche in quel caso si trattava di aggressioni senza motivo. Arrestato poco dopo, l’ex programmatore informatico venne condannato in primo grado nel 2016 a otto anni di reclusione, con l’aggiunta di tre anni di misura di sicurezza in una struttura psichiatrica. Le perizie svolte all’epoca avevano accertato una capacità di intendere e di volere solo parziale, legata a un disturbo schizoide della personalità.