Traguardi

A 60 anni realizza il sogno della laurea: dedica la tesi al guardaroba della Caritas

Corona d’alloro per l’ex vice sindaco Iride Enza Funari che si è laureata in Antropologia all’Università di Bologna

A 60 anni realizza il sogno della laurea: dedica la tesi al guardaroba della Caritas

A 60 anni ha coronato il desiderio di laurearsi. Doppio traguardo per Iride Enza Funari, volto noto a Triuggio per il suo impegno in politica come vicesindaco dal 2014 al 2019 e nel volontario. Il 7 novembre ha conseguito la laurea in Antropologia, Religioni, Civiltà Orientali all’Università di Bologna.

A 60 anni realizza il sogno della laurea: dedica la tesi al guardaroba della Caritas

Sposata con Rodolfo Zardoni, in pensione dopo 42 anni di servizio come telecineoperatore della Rai, e mamma di due ragazzi, Alberto ed Edoardo, Iride si è impegnata molto per raggiungere questo traguardo, che è stato possibile grazie anche al sostegno della sua famiglia.

«Ho conseguito il diploma per assistente delle comunità infantili – racconta – Volevo laurearmi ma ci sono stati dei cambiamenti nella mia vita che all’epoca non me l’hanno permesso. Mi sono dedicata a fare la mamma ma mi è sempre rimasto il desiderio di laurearmi. Poi, un giorno, mi trovavo a Genova, mia città natale, quando mi è balenata l’idea di iscriversi al corso di laurea in Antropologia: così ho fatto il test d’ingresso all’università di Bologna. La mia fortuna è stata il Covid, che mi ha permesso di seguire i corsi online e di sostenere gli esami anche da non frequentante, vista la distanza da casa».

«C’è un’idea antica legata all’antropologia, vista come un scienza che studia paesi dove vivono selvaggi – spiega Funari – Invece è una materia che ti aiuta a comprendere quelle dinamiche sociali che si possono individuare anche in realtà locali come la nostra».

Così è nata l’idea della tesi in Antropologia della culturale materiale, che approfondisce una realtà nata a Triuggio, il guardaroba solidale della Caritas, dove Iride è volontaria.

«Il guardaroba solidale: pratiche di riuso, solidarietà e comunità» il titolo della tesi: «Nei vari capitoli ho affrontato anche il problema dell’inquinamento ambientale citando il deserto di Atacama, un’area del Cile diventata una discarica illegale di abiti usati e invenduti, provenienti principalmente da Europa e Stati Uniti – spiega – Nel nostro piccolo facciamo un lavoro immenso: raccogliamo vestiti e oggetti usati per dargli una seconda vita ed evitare gli sprechi. Non solo, col ricavato riusciamo ad aiutare famiglie in difficoltà. Per questo ho voluto dedicare la tesi alle mie amiche guardarobiere. Non è facile educare a questo tipo di acquisto perché c’è un retaggio culturale che impedisce di acquistare vestiti usati. L’idea del riciclo come risorsa è nata in Caritas, un mondo che mi ha fatto scoprire Patrizia Motta, e dove ho creato una rete di amicizie».
«Questa tesi mi ha aperto un mondo di approfondimenti – prosegue Funari – Anche il mondo dell’arte, per esempio, si sta occupando di questo tema: ci sono artisti che fanno opere con vestiti riciclati. La nostra purtroppo è una società consumistica ma dovremmo davvero imparare ad acquistare il meno possibile».

Ora la Magistrale

«Mi sono laureata con 97/100, seguita dalla mia relatrice, la professoressa Roberta Bonetti. Un voto sudato fino all’ultimo. A penalizzarmi è stato l’inglese. Il mio obiettivo era laurearmi e ora sto già frequentando la Magistrale in Bicocca dove finalmente posso seguire le lezioni in presenza. I miei compagni mi hanno sempre aiutata e stimata, potevo essere la loro mamma, mi hanno detto che sono un esempio per tutti. Ho cercato di mettere tutto il mio cuore. Momenti di sconforto ce ne sono stati ma ho sempre avuto il sostegno della mia famiglia. E adesso si va avanti».