Storico traguardo

La lavanderia festeggia 170 anni di storia: “Nemmeno l’alluvione è riuscita a fermarci”

Stefania Nava e la mamma Giuseppina Clementi hanno festeggiato con famigliari, amici e clienti: "Grazie a tutti per il sostegno".

La lavanderia festeggia 170 anni di storia: “Nemmeno l’alluvione è riuscita a fermarci”

Un’attività storica che più storica non si può: in quasi due secoli ne ha vista di acqua passare sotto i ponti, ma anche sui vestiti che generazioni di lentatesi (e non solo) le hanno affidato con la garanzia di precisione e professionalità. La lavanderia Nava di Lentate sul Seveso ha tagliato lo straordinario traguardo dei 170 anni.

Grande festa per la lavanderia

Un compleanno speciale che la titolare Stefania Nava e la mamma Giuseppina Clementi hanno voluto celebrare con famigliari, amici e clienti, tra palloncini, pasticcini, abbracci e sorrisi. Una doppia giornata di festa, perché oltre all’anniversario di fondazione è stata riaperta la lavanderia dopo la chiusura di due mesi imposta dalla tremenda alluvione del 22 settembre. In tanti sono passati per ammirare i locali rimessi completamente a nuovo, ma anche per incoraggiare le negozianti. Presenti anche il vicesindaco di Lentate Marco Boffi e l’ex sindaco di Barlassina Piermario Galli.

L’attività ha superato il Covid e l’alluvione

Dopo la «mazzata» della pandemia da Covid-19, nemmeno la furia distruttiva del Seveso ha avuto la meglio sulla tenacia e la caparbietà dei Nava, «lavandée» da cinque generazioni. Era infatti il 1855 quando Luigi Nava, bisnonno di Stefania, da Desio approdò in città e aprì l’unica lavanderia dell’intera valle in via Tintoretto, vicino al fiume, nella vecchia cascina Lomagna. Inizialmente il cuore dell’attività era il lavatoio, nel quale tante donne lavavano abiti, pantaloni, giacche e camicie, utilizzando l’acqua del cosiddetto Sevesello, un’antica roggia.

In questi anni tanti i clienti “vip”

Dopo circa 70 anni la lavanderia si spostò all’angolo tra via Brianza e via Giotto, all’ingresso del quartiere San Gerolamo. Con il sopravvento di nuove costruzioni, sia il corso d’acqua che il lavatoio sono spariti, ma l’attività ha continuato a esistere, evolvendosi. Tantissime le persone per cui, nel corso dei decenni, è diventata un punto di riferimento, e non sono mancati nemmeno i clienti famosi, come i nobili della Villa Reale di Monza e gli aristocratici del Castello di Carimate. Negli anni a seguire sono arrivati i ristoranti del salotto di Milano, la Galleria, gli alberghi, le caserme dei Carabinieri e dei pompieri e le case di riposo. Accanto al lavaggio ad acqua, è poi stato introdotto un ramo per il trattamento a secco e successivamente è stato inserito il lavaggio industriale, che è stato mantenuto fino al 1997, anno in cui è morto Giuseppe Nava, il papà di Stefania.

Negli anni strumentazioni e tecniche della lavanderia si sono evolute

A quel punto è stata lei, insieme alla mamma, a prendere le redini dell’attività, che è diventata una lavanderia a secco e ad acqua rivolta alla clientela al dettaglio.

«Serviamo anche importanti aziende del settore del legno e famiglie altolocate della zona e in passato abbiamo lavorato pure per alcuni vip del mondo dello spettacolo», sottolinea Stefania con orgoglio. Nel 2012 l’inaugurazione dell’attuale sede, in via Brianza, a pochi metri da quella storica. E anche se con lo scorrere del tempo strumentazioni e tecniche si sono evolute, in questi 170 anni è rimasta inalterata la passione dei Nava, che non si sono mai lasciati abbattere dai momenti di difficoltà.

“Grazie a chi ci è stato vicino in questo periodo difficile”

«Nel 2020, durante la pandemia, abbiamo chiuso per diversi giorni, ma poi siamo tornati operativi – spiega Stefania – L’alluvione del 22 settembre ci ha davvero messe in ginocchio, abbiamo dovuto tenere chiuso per due mesi per sistemare i locali, completamente inondati dall’acqua del Seveso, e riacquistare i macchinari».
I pesanti danni causati dall’esondazione hanno demoralizzato parecchio lei e mamma Giuseppina, «ma poi ci siamo rimboccate le maniche e abbiamo ricominciato. Un’attività storica come la nostra non può fermarsi per colpa del Seveso, anche perché il lavoro non ci è mai mancato. E i clienti ci hanno sempre dimostrato la loro vicinanza. Ringraziamo loro, l’Amministrazione comunale e tutte le persone che ci sono state accanto in questi mesi difficili».