Giuseppe Malaspina e la sua galassia criminale ai raggi X
A una settimana dagli arresti ecco gli sviluppi nell'inchiesta Domus Aurea.
E' trascorsa una settimana dagli arresti nell'ambito dell'operazione "Domus Aurea" e gli ultimi interrogatori di garanzia nei confronti degli indagati si concluderanno proprio oggi. Di quelli già ascoltati in molti hanno deciso di non parlare. Come il principale indiziato, Giuseppe Malaspina, a cui sono contestati 130 capi di imputazione (in oltre mille pagine di ordinanza). L'imprenditore calabrese trapiantato in Brianza, a cui il Giornale di Vimercate da oggi in edicola dedica un ampio speciale di sei pagine, è assistito dal legale Luca Ricci e si è avvalso della facoltà di non rispondere. E' è considerato dall'accusa il "deus ex machina" di tutti i reati che vengono contestati, a cominciare dalla bancarotta fraudolenta fino ad arrivare alla distrazione di fondi per centinaia di milioni di euro.
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OPERAZIONE DOMUS AUREA: I PARTICOLARI
Gli indagati non parlano
Un abile truffatore supportato da una lunga lista di "collaboratori" e prestanome che nel corso degli anni lo hanno "aiutato" a mantenere il suo impero immobiliare con operazioni illecite, ammantate da una veste di regolarità. La stessa ex moglie di Malaspina, indagata nell'ambito dell'inchiesta perchè intestataria di alcune delle società riconducibili all'ex marito, sarebbe anche protagonista di un divorzio simulato, messo in atto al solo scopo di favorire l'evasione fiscale e la bancarotta. Adriana Foti ha scelto di non rispondere alle domande del Gip ma potrebbe presto essere riascoltata dai magistrati.
Nessuna risposta alle domande degli inquirenti anche da parte dell'avvocato ed ex magistrato Gerardo Perillo e da parte del geometra Dario Ghezzi. Il primo, volto noto ad Arcore e padre di Giuliana Perillo (assessore al Commercio dal 2011 al 2016 nell’esecutivo guidato da Rosalba Colombo) è accusato di aver favorito con le sue conoscenze la realizzazione dei dei reati di Malaspina. Il secondo ha già chiesto di fissare un nuovo interrogatorio e verrà ascoltato a breve.
L'avvocato e i documenti falsi
Ha parlato invece l'avvocato Fabiola Sclapari, di Desio e con studio a Cesano Maderno. A mettere in luce il suo ruolo chiave nel predisporre, secondo l'accusa, documentazione falsa per la simulazione delle operazioni societarie di Malaspina, sono state le intercettazioni ambientali (che potete leggere nell'edizione digitale del giornale oggi in edicola a questo link) nelle quali l'avvocato avrebbe "rivendicato espressamente il proprio contributo all'attività fraudolenta". La Sclapari nega ogni accusa così come il costruttore Angelo Narducci di Monza, altro indagato nella vicenda.
Nove in carcere
Riassumendo in carcere, oltre a Malaspina e Gerardo Perillo, sono finiti: Fabiola Sclapari, Roberto Licini, considerato il braccio destro di Malaspina e suo prestanome, Antonio Ricchiuto, commercialista arcorese ritenuto il "suggeritore delle modalità di progettazione" dei raggiri. E ancora Giorgio Spinelli di Usmate altro collaboratore fidato, Salvatore Tamborino, l'architetto Cesare Croce e un altro geometra, Claudio Enrico Cimnaghi.
E poi ci sono altre 12 persone coinvolte. Queste, secondo i pm, fingevano vizi e difetti di opere mai realizzate per giustificare i mancati pagamenti di fatture e simulavano compravendite immobiliari, distraevano capitali da società che poi facevano fallire, per farli confluire in altre create ad hoc e intestate a prestanome di Malaspina.
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