Maltrattamenti asilo Varedo: parla una mamma "Chi considera i danni dei nostri bambini?
Maltrattamenti asilo Varedo: dopo il patteggiamento parla una mamma "Chi considera i danni dei nostri bambini? Mi terrorizza il pensiero che tra due anni e quattro mesi possa rifare tutto ciò che ha fatto a mio figlio e i suoi compagni”.
Maltrattamenti asilo Varedo: dopo il patteggiamento parla una mamma
Ha patteggiato, Patrizia Perego, la maestra accusata di maltrattamenti nella scuola dell’infanzia a Varedo. Ne abbiamo dato notizia proprio ieri: per lei due anni e quattro mesi con interdizione dai pubblici uffici.
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Ma la decisione non è stata accolta positivamente dal Comitato scientifico de La Via dei Colori Onlus che si occupa della difesa di alcune famiglie coinvolte nella vicenda.
“Ci colpisce il contrasto spiccato tra la valutazione del Gip, Emanuela Corvetta, che due mesi fa aveva rigettato il patteggiamento e quella di oggi del Gup – ha spiegato l’avvocato Giulio Canobbio, difensore di una delle famiglie coinvolte e Direttore del Comitato scientifico de La Via dei Colori Onlus - In pochi mesi una decisione ribaltata, e con una differenza di pena di soli quattro mesi”.
Ma a pesare maggiormente sono le parole della mamma di uno dei bambini vittima dei maltrattamenti all'interno della scuola materna di Varedo.
“Sono delusa e arrabbiata – ammette – Mi sembra sia stato deciso tutto a tavolino, senza sentire i bambini o uno psicologo. Sui giornali si è tanto parlato dei problemi della maestra, del suo vissuto complicato. Ma i bambini? E noi genitori? Quello che abbiamo subito e i danni che porteremo nel tempo, qualcuno li considera? Non sarei stata felice neanche con una condanna esemplare, ma così no, non è sufficiente. E mi terrorizza il pensiero che tra due anni e quattro mesi possa rifare tutto ciò che ha fatto a mio figlio e i suoi compagni”.
Insulti, calci e strattoni in classe
Alla donna sono imputati calci, spinte, costrizioni al silenzio, strattoni e offese: “Vai al cimitero”, “Dillo a chi ti pare, non mi interessa se mi licenziano, e ti picchio”. Con la prima richiesta di patteggiamento aveva formulato delle scuse alle famiglie, dopo aver detto che i maltrattamenti erano “colpa dei genitori che crescono i figli all'osteria come i somari”.
L'avvio dell'indagine
L’indagine, lo ricordiamo, è partita da diverse segnalazioni fatte al dirigente scolastico da parte di alcuni genitori. Dopo la denuncia ai Carabinieri da parte del dirigente, i Carabinieri hanno indagato sul caso anche attraverso intercettazioni ambientali e filmati (QUI IL VIDEO SHOCK DIFFUSO NELL'APRILE SCORSO).
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